L’Italia dovrebbe rivedere le politiche fiscali e redigere un piano di riduzione del debito

L’Italia dovrebbe rivedere le politiche fiscali e redigere un piano di riduzione del debito

La missione del FMI, guidata da Rachel van Elkan, ha tenuto discussioni per la consultazione Articolo IV del 2023 con l’Italia dall’8 al 23 maggio. Al termine della visita, ieri la missione ha rilasciato un comunicato piuttosto vago.

L’economia italiana crescerà dell’1,1% nel 2023 e nel 2024. Queste le previsioni Fondo monetario internazionalea seguito di colloqui tra economisti e autorità economiche e finanziarie italiane.

Secondo il Fondo monetario internazionale, il quadro macroeconomico della regione Belbayes è in buona forma. Il rapporto sostiene che ciò è dovuto alla “abile gestione delle forniture di gas nel 2022 da parte delle autorità e al sostegno sociale fornito in risposta allo shock dei prezzi dell’energia”.

Sebbene si aspetti che il PIL cresca di oltre 1 punto percentuale, il Fondo prevede che anche nel 2023 “l’inflazione rimarrà un problema e gli alti tassi di interesse manterranno elevati i rischi del settore finanziario”.

Per proteggere le finanze pubbliche da potenziali shock economici, il FMI offre una soluzione: le politiche di bilancio. Dato l’elevato debito pubblico e le condizioni finanziarie più restrittive, è opportuno prevedere entrate impreviste da inflazione e variazioni contabili. Il rapporto afferma che un credibile piano di riduzione del debito a medio termine attenuerebbe ulteriormente i rischi del debito.

L’Italia sarà maggiormente in grado di affrontare “le molteplici sfide di una popolazione che invecchia”.

Gli economisti del Fondo monetario internazionale hanno un’altra proposta per il governo italiano: mettere in atto la “piena e tempestiva attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR)”.

In questo modo, aggiungono, l’Italia sarà maggiormente in grado di affrontare “le molteplici sfide dell’invecchiamento della popolazione, del cambiamento climatico, della sicurezza energetica e della frammentazione globale”.

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In generale, lo scenario disegnato dal Fondo monetario internazionale per l’economia italiana sembra indicare che i rischi sono imminenti: “Sebbene siano possibili sorprese positive nel breve termine, i rischi al ribasso dominano le aspettative di crescita”, ricordano, a margine del rapporto, economisti del Fondo monetario internazionale.

Per questo gli economisti chiedono “un ulteriore aumento dell’efficienza della spesa pubblica”, l’avvio di “riforme a sostegno della crescita” e “il consolidamento della politica fiscale”.

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