Un ponte aereo per sostenere l’Ucraina?

Un ponte aereo per sostenere l’Ucraina?

Il Canada dovrebbe stabilire un ponte aereo con l’Ucraina per sostenere il più possibile il paese nel difendersi dall’invasione russa di 20 giorni.

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Secondo Charles Philip David, fondatore della Raoul Dandurand Chair for Strategic and Diplomatic Studies presso l’UQAM, il Canada “manca della creatività” per sostenere il paese di Volodymyr Zelensky, che tuttavia raddoppia gli appelli per aiutare i suoi alleati.

Martedì mattina il presidente ucraino si è rivolto anche alla Camera dei Comuni per chiedere sostegno “che ci aiuterà a vincere, salvare vite e salvare il mondo. Vi esortiamo a sostenerci ancora di più, a sostenere i nostri sforzi”.

“Penso che l’idea di un ponte aereo per Kiev sarebbe una buona idea, anche se la risposta è sì, c’è sempre il rischio, sempre il rischio”, spiega David in un’intervista a 100% News.

L’idea non è nuova, nel 1948 Harry Truman, il presidente degli Stati Uniti, decise di creare un ponte aereo per aiutare i residenti di Berlino Ovest.

“Berlino è stata completamente privata dell’accesso al trasporto stradale, aereo e ferroviario per poter sopravvivere, vivere e ottenere i suoi beni”.

Il ponte aereo avrebbe fatto la differenza e questa opzione dovrebbe essere presa in considerazione per la situazione catastrofica che si sta verificando in Ucraina.

Se creare un ponte aereo e inviare aerei canadesi è rischioso, allora l’esperto si chiede quale sia più pericoloso: sostenere l’Ucraina in questo modo, o vedere l’Ucraina cadere nelle mani dei russi?

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“Se non facciamo nulla ora, e in una tragedia completa l’Ucraina sta passando nelle mani dei russi… Putin si fermerà qui? Possiamo davvero sentirci rassicurati e al sicuro? Ne dubito moltissimo. Se non facciamo nulla ora, io Penso che affronteremo altre situazioni, come Modalvie, gli Stati baltici che sono in prima linea nell’insicurezza nei paesi dell’Europa orientale. “Questo è un problema enorme”, spiega Charles Philip David.

“Penso che siamo a un bivio”, conclude l’esperto.

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