Rifiuti italiani: la Tunisia intende sequestrare il tribunale internazionale

Oggi, lunedì, il ministro degli Affari locali e dell’ambiente, Kamal Adoukh, ha affermato che la Tunisia ha intentato una causa per i rifiuti italiani importati per consegnarli alla giustizia internazionale.

Intervenendo alla plenaria dell’Assemblea dei Rappresentanti del Popolo (ARP), il ministro ha affermato che la Tunisia sta attualmente lavorando con l’Italia per rispedire 280 contenitori di rifiuti italiani nei paesi di origine.

In risposta a una domanda del deputato Numan Al-Aish (Democratic Current), sul destino di questi rifiuti, Kamil Adoukh ha indicato che i tribunali italiani avevano precedentemente stabilito in questo caso di convocare la società esportatrice italiana per recuperare i suoi rifiuti.

Ha detto che questa società cerca di risparmiare tempo tanto quanto ha richiesto analisi di questi sprechi, sottolineando che il diritto della Tunisia è tutelato in questo caso, che è ancora soggetto a procedure penali.

Ha aggiunto che sono attualmente in corso trattative per imporre un impegno a restituire i rifiuti in Italia.

I rifiuti domestici italiani, la cui esportazione è vietata dalla legislazione tunisina e dagli accordi internazionali, sono presenti nel porto di Sousse dall’estate 2020.

Sono stati avviati procedimenti legali contro 26 persone in Tunisia, tra cui l’ex ministro dell’Ambiente Mustapha Laroui e funzionari doganali in relazione al caso che ha portato all’arresto di altre otto persone.

Inoltre, il direttore dell’azienda importatrice tunisina è ancora in fuga.

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