Qatargate: questa affermazione sulla stampa italiana rischia di suscitare scalpore fino a Bruxelles

Qatargate: questa affermazione sulla stampa italiana rischia di suscitare scalpore fino a Bruxelles

Se il cosiddetto caso Qatargate – relativo a presunti atti di corruzione all’interno del Parlamento europeo – si svolge principalmente a Bruxelles, anche le autorità italiane sono coinvolte in questo spinoso caso (il cui esito è stato rinviato a data da destinarsi). La prossima udienza si terrà, al più presto, nel maggio 2024). E per una buona ragione, gli eroi principali sono di origine o nazionalità italiana. È il caso di Pier Antonio Panzeri, ex eurodeputato e presunto artefice del caso.

Nel gennaio 2023, quest’ultimo ha firmato un accordo con la Procura federale belga in base al quale avrebbe collaborato con gli investigatori, in cambio di una pena detentiva severa ma “limitata”. Di conseguenza, Panzeri, da “pentito”, si è impegnato a fornire informazioni sul funzionamento della presunta frode, sulle modalità finanziarie al centro dello scandalo, ma anche sui beneficiari.

“Se si accettano le dichiarazioni di Panzeri”Sostanziale, rivelatore, onesto e completo“, sono stati duramente interrogati dagli avvocati delle altre persone prese di mira nel caso. È il caso della difesa dell’eurodeputata greca Eva Kaili, così come dell’eurodeputato belga Marc Tarabella.

Quotidiano italiano Corriere della Sera Ritorna dettagliatamente sulle confessioni di Panzeri in un articolo pubblicato il 25 settembre, che potrebbe suscitare scalpore anche a Bruxelles. E per una buona ragione: secondo la stampa italiana, Panzeri aveva un po’ di “È stato revocato“Per la promessa di una pena più leggera.”Per rafforzare le accuse degli inquirenti, evidenziando il ruolo di alcuni partiti“, possiamo leggere.

perché lui “È stato revocato«?Perché al momento dell’udienza Panzeri aveva appreso che anche la moglie Maria Colleoni e la figlia Silvia erano nel mirino degli inquirenti e rischiavano l’arresto.

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Qatargate: “Chiunque abbia fatto trapelare queste informazioni cerca di danneggiare Mari Arena o il giudice Cleese, e forse entrambi”.

Fornisci due nomi

Nel suo articolo giornalistico di Corriere della Sera Quindi parla di”pressioni esercitate mentre (Panzeri) Era debole“, a cui avrebbe fatto riferimento la difesa dell’ex deputato europeo accusando gli inquirenti di”Sleale“.

Gli inquirenti, sempre secondo il quotidiano italiano, avrebbero avanzato la seguente proposta: se avesse voluto liberare moglie e figlia e ricevere una pena detentiva di sei mesi (rispetto ai 15 anni che rischiava all’epoca), Panzeri avrebbe dovuto fornire due nomi. “Completamente scioccato, Panzeri si è sentito in colpa, poi ha fatto due nomi: Mark Tarabella e Mary Arena.

I nomi degli eurodeputati belgi compariranno già più volte. Sono state effettuate perquisizioni anche nei loro uffici e nelle loro abitazioni, senza alcun risultato, anche se entrambi sin dall’inizio hanno negato qualsiasi coinvolgimento nel caso. Nonostante tutto, Tarabella è stata arrestata e posta in custodia cautelare, poi rilasciata con un braccialetto elettronico due mesi dopo. Arina non è stata ascoltata né privata della sua libertà.

Questi elementi rivelati dalla stampa italiana sollevano quindi interrogativi sullo status di penitente riconosciuto a Panzeri. Magari fino a svuotare il Qatargate (anche un po’ di più)…

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