Vietare le proteste pacifiche filo-palestinesi è ingiustificato

Vietare le proteste pacifiche filo-palestinesi è ingiustificato

AA / Ginevra / Pisa Benor Donmez

Il ministro degli Esteri italiano ha dichiarato domenica che il divieto di manifestazioni pacifiche è ingiustificato, riferendosi alla decisione della Francia di vietare le manifestazioni filo-palestinesi.

Antonio Tajani ha dichiarato alla radio italiana RTL che ogni Paese prende le proprie decisioni, ma “vietare in un Paese democratico le manifestazioni quando non sono manifestazioni violente non mi sembra giusto”.

Ha aggiunto: “Proteste pacifiche sono in corso negli Stati Uniti, che sono il Paese più impegnato nella difesa degli israeliani, anche con la presenza navale al largo delle coste libanesi. Proteste sono state organizzate anche nel Regno Unito”.

In un comunicato separato, Tajani ha anche affermato di aver parlato con il suo omologo tunisino, Nabil Ammar.

Lo ha detto in una dichiarazione a Channel

In una direttiva indirizzata alle autorità provinciali, il ministro degli Interni francese Gerald Darmanin ha ordinato, giovedì, il divieto di tutti i raduni filo-palestinesi e l’arresto dei loro organizzatori. Ha dichiarato che questi raduni minacciano di turbare l’ordine pubblico.

In un drammatico inasprimento delle tensioni in Medio Oriente, lo scorso fine settimana le forze israeliane hanno lanciato un violento attacco militare sulla Striscia di Gaza, in risposta a un’operazione militare guidata dal movimento di resistenza palestinese (Hamas) in territorio israeliano.

Gli scontri sono iniziati quando Hamas ha lanciato l’operazione Al-Aqsa Flood contro Israele, un attacco a sorpresa su più fronti che includeva una raffica di razzi e infiltrazioni nel territorio israeliano via terra, mare e aria.

Hamas ha affermato che l’operazione è stata effettuata in risposta all’assalto alla moschea di Al-Aqsa nella Gerusalemme est occupata e alle ripetute violenze praticate dai coloni israeliani contro i palestinesi.

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L’esercito israeliano ha quindi lanciato l’operazione Iron Swords contro obiettivi di Hamas nella Striscia di Gaza.

La risposta di Israele comprendeva anche il taglio delle forniture di acqua ed elettricità a Gaza, un ulteriore deterioramento delle condizioni di vita nell’area che è stata sottoposta ad un assedio paralizzante dal 2007, con le autorità israeliane che hanno ordinato a più di un milione di abitanti di Gaza di vivere nella parte settentrionale della Striscia di Gaza evacuare nella parte meridionale del settore palestinese assediato.

*Tradotto dall’inglese da Mourad Belhaj

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