Le patatine fritte nel menù della Mostra del Cinema di Venezia…un’ispirazione inaspettata

Le patatine fritte nel menù della Mostra del Cinema di Venezia…un’ispirazione inaspettata

Carta bianca da Emmanuel Gott, ex Presidente di Canal+ Italia e Cinecittà W.

Il 30 agosto il gran galà della Mostra del Cinema di Venezia si aprirà con un film diventato libro – e non viceversa – intitolato “The Leader”.

È il frutto dell’ingegno del regista Eduardo de Angelis, pluripremiato italiano Oscar – David di Donatello – e dello scrittore italiano Sandro Veronesi, due volte incoronato Premio Strega – l’equivalente italiano di Goncourt.

In queste due opere, ispirate a fatti realmente accaduti, l’autenticità del racconto emerge più forte, sensibile e sincera e finisce per imporsi come un vero e proprio invito a riflettere sui valori che dovrebbero, più che mai, mettere in discussione la nostra quotidianità nella vita quotidiana. modo di un mondo che si lacera, dove l’immediatezza di Twitter vincola la nostra esistenza, ci allontana da ogni passo indietro, ridicolizza l’analisi e il pensiero e ci spinge verso la distruzione.

La vastità dell’oceano: Mussolini ordina a un giovane capitano di sottomarino italiano di affondare una nave mercantile belga – il Belgio era allora a pochi giorni dall’entrata in guerra contro la Germania nazista – sospettata, a ragione, di trasportare armi britanniche a causa della sua accompagnato da pullman inglesi.

La lettura ci immerge in mezzo a questo Atlantico grigio piombo, scandito dai lampi delle esplosioni reciproche di granate, tanto assordanti quanto brillanti nel buio. Nave da carico oscura. Le navette inglesi si allontanano, lasciando gli aspiranti sopravvissuti al loro destino, e il sottomarino e i suoi morenti contemplano la loro vittoria. In lontananza, questi sopravvissuti, presto naufraghi per il giovane capitano, lottano per non affondare con la loro nave nelle profondità dell’oceano; La questione non sembra porsi per il leader. Il diritto marittimo è più necessario dell’ordine militare e della guerra costante. Non senza difficoltà viene organizzato il salvataggio e viene presa la decisione di riportare i sopravvissuti in un luogo sicuro con il rischio di incontrare nuovamente navi nemiche.

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L’equipaggio italiano, nello spazio angusto del loro sottomarino, accoglie dapprima con molta freddezza la decisione del comandante, che i suoi uomini rispettano. Queste decine di uomini, provenienti da regioni molto diverse, ciascuno con il proprio dialetto, si ritrovano faccia a faccia con i marinai belgi, separati anche dalla barriera della lingua.

L’Italia e il Belgio sono ancora due paesi giovani nel XIX secolo. Le traduzioni sono essenziali e contribuiranno a far conoscere in modo critico ciò che il giovane leader ha ordinato da entrambe le parti.

All’ironia delle lingue serve anche l’ironia del palato. Se nelle prime pagine vediamo un elenco di piatti provenienti da tutte le regioni italiane – a differenza di Rabelais e Pantagruel – l’incontro italo-belga si conclude con un inno alle patatine fritte. Sapevamo che i pittori fiamminghi sono i più capaci di far risplendere il cielo italiano, qui scopriamo l’inno da friggere più bello uscito dalla penna degli autori italiani.

Una cucina in mezzo all’oceano, il ritorno degli emarginati sotto il giogo degli inglesi… Navighiamo nel libro tanto quanto navighiamo nel film.

Ma lontano dai dilemmi del giovane comandante e dall’alchimia della cucina, questo film ci ricorda, nella sua mente, la lettera di Kutuzov a Napoleone il giorno dopo la battaglia di Mosca, invitandolo a prendersi cura dei suoi feriti, che l’Imperatore rispettò senza riserve. pietà. La minima esitazione, anche nel letto di ufficiali russi in un ospedale di Mosca, come testimonia Avram Norov nelle sue memorie.

Il nostro mondo è frammentato, vittima di un accumulo di possibili priorità, molto lontane dai valori che avrebbero potuto meglio ispirare i nostri leader e le nostre istituzioni, e potrebbero spingerci oggi a preferire le soluzioni all’essere umano impantanato nel profondo della guerra. Mentre in Portogallo sono in pieno svolgimento le Giornate Mondiali della Gioventù, sarebbe sicuramente opportuno, come Papa Francesco, considerare la pace non come un obiettivo ma come un dovere spirituale e temporale.

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Il Comandante, un film di Eduardo de Angelis con Pierre Francesco Savino. (2023)

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