I serbi del Kosovo chiudono le strade al confine con la Serbia

I serbi del Kosovo chiudono le strade al confine con la Serbia

La polizia del Kosovo ha detto domenica di essere stata presa di mira nel nord del paese, dove sono stati istituiti posti di blocco sulle strade per la Serbia in segno di protesta contro la politica di confine del governo.

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La polizia ha dichiarato in un comunicato che gli spari non hanno causato feriti.

I due incroci sono chiusi al traffico.

Un corrispondente dell’AFP ha osservato che centinaia di serbi del Kosovo si sono radunati domenica sera su camion, autocisterne e altri veicoli pesanti sulle strade che portano ai valichi di Yarinci e Prancak.

Poi una folla si accalcò intorno alle barricate, con l’intenzione dichiarata di passarvi la notte.

Da lunedì, chiunque entri in Kosovo con un documento d’identità serbo dovrà sostituirlo con un documento provvisorio mentre si trova nel Paese, secondo una decisione del governo di Pristina.

Inoltre, i serbi del Kosovo i cui veicoli hanno targhe di immatricolazione emesse dalla Serbia dovranno sostituirli con targhe del Kosovo entro due mesi.

Domenica il primo ministro Albin Kurti ha chiarito che si trattava di una misura di reciprocità, in quanto la Serbia – che non riconosce l’indipendenza della sua ex provincia a maggioranza albanese, dichiarata nel 2008 – richiede l’ingresso di gran parte del Kosovo nel suo territorio .

I serbi del Kosovo non riconoscono l’autorità di Pristina o l’indipendenza del Kosovo e rimangono fedeli a Belgrado, da cui dipendono finanziariamente.

Il presidente serbo Aleksandar Vucic ha detto domenica in un discorso alla nazione che la situazione in Kosovo “non è mai stata così complicata” per la Serbia e i serbi che vivono lì.

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“Sta bollendo”, ha detto Vucic, aggiungendo che “la Serbia vincerà” se i serbi fossero stati attaccati.

Da parte sua, Albin Kurti ha accusato il signor Vucic di causare “problemi”.

“Le prossime ore, i prossimi giorni e le prossime settimane possono essere difficili e problematiche”, ha scritto il presidente del Kosovo su Facebook.

Lo scorso settembre, il nord del Kosovo è stato teatro di alta tensione dopo la decisione di Pristina di vietare le targhe serbe sul suo territorio, segnato da manifestazioni quotidiane e segnato dall’ostruzione del traffico a due valichi di frontiera.

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