Torna in campo anche l’Inter

Torna in campo anche l’Inter

All’epoca il calcio italiano stava attraversando un periodo di boom. Un’epoca d’oro che ha fatto di Milano la capitale del calcio europeo. Il titolo goduto da Londra e Manchester, ma soprattutto da Madrid, gioia della città lombarda, che venerdì nel sorteggio sarà l’unica a potersi fregiare di avere due rappresentative nei quarti di finale di la Champions League. Il primo dal 2006.

Diciassette anni dopo, gli italiani hanno buone possibilità di essere di nuovo tre a questo punto con il Napoli come la Juventus questa volta. L’Inter, che dal 2011 giocherà il primo quarto di C1, ha un debito enorme con Romelu Lukaku.

L’ingresso del Diavolo ha cambiato tutto nell’andata. Nella rivincita, tanto dura e accidentata quanto chiusa e tesa, l’attaccante ha nuovamente sostituito Dzeko, salvo poi dimostrare la sua pericolosità in questo tiro a rimbalzo, che si è trasformato in cross per Martinez (83′).

Il Porto, ad eccezione di questo colpo di Grujic che Onana (76°) ha parato, ha dovuto aspettare questa sequenza pazzesca quando Taremi e poi Grujic hanno fallito il dritto e la traversa (90+5) alla fine. Troppo tardi per restare questa furia addomesticata dei club italiani che i Draghi hanno sistematicamente sconfitto con Conceicao, dalla Roma alla Juventus passando per il Milan.

Questo ritorno al lavoro degli interisti è in qualche modo simile a quello del loro vicino. Come i rivali rossoneri, i nerazzurri non potevano più avvolgersi nel giubilo che li aveva accompagnati a cavallo del secolo. Una questione di risorse prima di tutto.

Ma nella loro ricostruzione hanno invocato un altro valore antico del calcio italiano: quella sapienza difensiva che, con inflessibile solidarietà, senso del sacrificio, ha permesso loro di non concedere troppo contro il tanto mancato Ottavio Porto. E questa forza collettiva che compensa la mancanza di qualità individuali rispetto ai leader del continente di Mancun, Monaco o Madrid può infastidire alcuni di loro…

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Oporto: Diego Costa; Pepe, Cardoso, Marcano, Zaido (85 Windell); Eustacchio (Franco 70), Uribe (Namasu 85), Grujic, Galeno; Evanelson (70 Tony Martinez), Taremi.

Inter: Onana; Darmian (80 Skriniar), Akribi, Bastogne (74 de Vrij); Dumfries, Barella (Brozovic 80′), Calhanoglu, Mkhitaryan, Dimarco (D’Ambrosio 70′); Martinez, Dzeko (70 Lukaku).

Arbitro: Sig. Marciniak (Paolo).

Ammonizioni: Darmian, Dzeko, Bibi, Akribi, Bibi.

Esclusione: 90 + 7 Pepê.

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