La Meloni denuncia la “furia nazifascista” responsabile dell’arresto del ghetto di Roma

La Meloni denuncia la “furia nazifascista” responsabile dell’arresto del ghetto di Roma

Giorgia Meloni, leader del partito post-fascista Fratelli d’Italia e possibile futuro premier, ha denunciato la “furia nazifascista” domenica, 79esimo anniversario del rastrellamento degli ebrei a Roma.

Sono passati anche 84 anni da quando sono state emanate le leggi antiebraiche del regime fascista del dittatore Benito Mussolini.

“Il 16 ottobre 1943 è per Roma e per l’Italia un giorno tragico, un giorno indelebilmente oscuro. Quella mattina, pochi minuti dopo le cinque del mattino, la vile e disumana deportazione degli ebrei romeni ad opera della furia nazifascista: donne, uomini e bambini sono stati strappati di casa in casa”, ha scritto Georgia Meloni in un comunicato.

La polizia tedesca ha arrestato centinaia di persone nel ghetto.

In seguito furono rilasciati pochi stranieri o persone provenienti da matrimoni misti, ma 1.022 uomini, donne e bambini furono mandati nei campi di concentramento. Sono tornati solo 15 uomini e una donna.

In totale, nei campi di concentramento morirono quasi 8.000 ebrei italiani.

“Un orrore che deve suonare come un monito perché queste tragedie non si ripetano. La memoria che conosciamo è la memoria di tutti gli italiani, una memoria che costruisce gli anticorpi contro l’indifferenza e l’odio. Una memoria per continuare a combattere l’antisemitismo in tutti le sue forme”, ha concluso la Meloni.

Il co-fondatore di Fratelli d’Italia, Ignazio La Russa, è stato eletto giovedì alla presidenza del Senato dopo aver vinto le elezioni legislative del 25 settembre per un’alleanza tra destra ed estrema destra, come afferma “una delle pagine più buie” nella nostra storia.

Personaggio controverso, collezionista di antichità fasciste, espresse “alla comunità ebraica, oggi come sempre, [son] Supporto sincero.

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Quando giovedì si è aperto il nuovo Senato, è stata Liliana Segre, 92 anni, sopravvissuta all’Olocausto, a presiedere la prima sessione come decano. Ha poi sottolineato il “valore simbolico” della sua presenza “questo ottobre in occasione del centenario della marcia su Roma, che segnò l’inizio della dittatura fascista”.

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