Esabac: la doppia laurea franco-italiana è sempre più allettante in Italia

Esabac: la doppia laurea franco-italiana è sempre più allettante in Italia

Il diploma di punta della cooperazione educativa tra Francia e Italia, ogni anno migliaia di diplomati di maturità francese e Esame di stato Italiano. Un sesamo che piace agli studenti europei.

La formazione bilingue francofona è guidata dal dinamismo delle sezioni EsaBac in Italia.
Sebbene l’inglese sia la lingua straniera obbligatoria insegnata dalla scuola primaria alla secondaria nella Penisola, il francese è la seconda lingua studiata nel Paese (1,7 milioni di alunni su un totale di 8,4 milioni di alunni), anche se poi concorre con lo spagnolo. E tra loro ci sono gli studenti delle scuole superiori delle sezioni EsaBac che conseguiranno il doppio diploma franco-italiano (Esame di Stato italiano e diploma di maturità francese).

EsaBac, primo diploma europeo

Mercoledì scorso, presso l’Istituto Francese di Milano, i giovani laureati italiani dell’Esabac di Milano e provincia hanno conseguito il Baccalaureato di Francia. “ Il Trattato del Quirinale ci ricorda quanto sia importante la cooperazione educativa tra Francia e Italia, e in particolare il settore EsaBac”ha sottolineato in questa occasione Rachel Cahurel, Vice Console Generale di Francia a Milano.
Questi studenti sono tra i circa 8.000 studenti delle scuole superiori italiane che hanno conseguito il diploma di maturità francese nel 2022. E in totale, circa 45.000 studenti sono attualmente in possesso di questo diploma francese nell’ambito di EsaBac.

Il numero di scuole superiori italiane che si preparano per questo doppio diploma è in costante aumento dalla sua creazione nel 2009. Attualmente ci sono 319 scuole EsaBac in Italia, di cui 44 EsaBac techno. Tra questi, 37 licei EsaBac sono presenti in Lombardia, di cui 5 a Milano (Galvani, Leonardo da Vinci, Marconi, Frisi ed Educatando Setti Carraro).
A titolo di confronto, l’EsaBac ha meno successo in Francia poiché la Francia ha 72 sezioni dedicate alla doppia laurea franco-italiana, di cui 4 nelle scuole superiori francesi in Italia.
Con i suoi 319 sezioni esistenti in Italial’EsaBac rappresenta il primo diploma europeo, rispetto ai sessanta BachiBac in Spagna e alle cento sezioni AbiBac in Germania.

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EsaBac partecipa alla costruzione di una storia comune e profondamente europea

Al centro del sistema educativo bilingue francofono in Italia

L’EsaBac riguarda gli ultimi tre anni delle scuole superiori italiane (terza, quarta E quinta), in tutti i settori, siano essi scientifici, letterari o tecnologici.
Il programma è stabilito congiuntamente dai due Ministeri dell’Istruzione, italiano e francese, e prevede un impegno di 6 ore settimanali aggiuntive da parte degli studenti delle scuole superiori: 2 ore di storia e 4 ore di lingua e letteratura francese. Quest’anno è entrato in vigore un nuovo programma di storia, molto chiaramente franco-italiano con l’insegnamento della storia incrociata tra Francia e Italia, seguendo l’esempio degli effetti della Rivoluzione francese in Italia.
L’EsaBac è anche l’apprendimento di una metodologia francese, come la composizione (precedentemente chiamata dissertazione).
“Più che un doppio diploma, l’EsaBac è l’apprendistato di una doppia cultura e mira ad approfondire una storia trasversale. Attraverso l’educazione, EsaBac partecipa alla costruzione di una storia comune e profondamente europea”conferma Agnès Pallin-Martin, addetta alla cooperazione per il francese nel nord Italia.

EsaBac: i vantaggi della doppia laurea franco-italiana

Oltre a un’istruzione superiore, l’EsaBac facilita l’accesso all’istruzione superiore nei due paesi partner esentando dall’esame di lingua. In Francia, oltre alla possibilità di partecipare a Parcours Sup, alcuni corsi propedeutici e scuole di ingegneria (come la rete INSA) e Sciences Po (come Menton e Bordeaux), offrono un corso di ammissione riservato a studenti binazionali (EsaBac, Bachibac e Abbac).
“Certamente l’EsaBac rappresenta un vantaggio pratico per l’ammissione in Francia, ma è anche il segno di un impegno riconosciuto e di un lavoro meritevole da parte degli studenti”sottolinea Agnès Pallin-Martin, sottolineando la dimensione europea del sistema.

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