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Tutta la Norvegia
Dopo aver schierato una seconda squadra a Pokljuka, Egil Kristiansen e Siegfried Mazet diventano globali e domani schiereranno il loro miglior quartetto, e questo cambierà tutto.
La lista di partenza sembrerà buona e la presenza di periodi di Coppa del Mondo consentirà a tutti gli altri paesi, Francia compresa, di confrontare il meglio del biathlon attuale.
Con Sturla Laegreid all’inizio, poi Tarjei Boe, Vetle Sjastad Christiansen e Johannes Boe alla fine, Norvegia, a meno che non si verifichi un disastro, non molte persone si metteranno sulla loro strada.
Solo la Francia, con Eric Perrault, Quentin Villon Mayet, Antonin Guigonat, Fabien-Claude l’ultimo tedoforo, e forse il tedesco sembra in grado di contrastare i disegni novigiani.
La squadra Tricolore che andrà in cassa integrazione, questa volta comunque, ha spinto Emilien Jacquelin a riconfigurare le bande in Italia, prima di unirsi a Ruhpolding e ai suoi colleghi.
Il campione del mondo di doppio inseguimento guarderà la gara dal bordo della pista prima di tornare in azione domenica per una mass start.
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In crisi, la Svezia sembra ormai lontana dai livelli di dicembre, ma attenzione a non seppellirla perché il biathlon, vedi Fituzzi, può permetterti di passare dal nero al rosa in poche ore.
La Svizzera è in corso, anche la Repubblica Ceca e l’Italia sono ambiziose, ma sai, senza Russia e Bielorussia, la competizione non è così grande in questo tipo di gara.
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