un padrino della mafia napoletana arrestato grazie a un barboncino

un padrino della mafia napoletana arrestato grazie a un barboncino

Il numero telefonico di emergenza 112 su un’auto dei carabinieri il 21 marzo 2019 a Crema, a est di Milano. MIGUEL MEDINA/AFP

Dopo mesi di ricerche, i carabinieri italiani arrestarono Luigi Cacciapuoti, uno dei leader della camorra, in una sontuosa villa.

Situato a causa di un barboncino. Venerdì scorso, Luigi Cacciapuoti, uno dei leader della mafia napoletana, è stato arrestato dalle forze dell’ordine italiane. In un comunicato i carabinieri transalpini annunciano”la fine di una caccia all’uomo durata diversi mesiIn fuga da febbraio, l’uomo, 64 anni, è stato condannato a 15 anni di carcere per “associazione di tipo mafioso“.

Un’indagine condotta dai Carabinieri, sotto il coordinamento della direzione antimafia del circondario di Napoli, è riuscita a stabilire che Luigi Cacciapuoti si trovava in un perimetro vicino all’abitato di Villaricca. Nonostante questa posizione, il leader del clan non è stato trovato da nessuna parte.

Tradito da un barboncino

Per diversi mesi, la polizia ha esplorato senza successo tutte le strade per mettere le mani sul padrino. Un giorno la fortuna decide di dare una mano ai carabinieri. Durante un nascondiglio per le strade di Villarica, i soldati notarono un piccolo cane bianco che “ guardò fuori da una finestra semichiusa di una grande villaQuesto barboncino non è un animale qualunque. È il fedele compagno di una donna vicina a Luigi Cacciapuoti.

Una volta confermata l’identità del cane, le autorità hanno deciso di circondare la villa per arrestare il sospettato. L’uomo non ha opposto resistenza. Al momento del suo arresto, Luigi Cacciapuoti era “sdraiato a bordo piscina» leggendo un articolo sulla cronaca della camorra di Ponticelli.

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