Ritorno in tribunale per quattro agenti egiziani accusati dell'omicidio di Giulio Reggeni

Ritorno in tribunale per quattro agenti egiziani accusati dell'omicidio di Giulio Reggeni

A più di otto anni dal ritrovamento del corpo atrocemente mutilato di Giulio Reggeni, nei pressi del Cairo, si tiene la seconda udienza del processo d'assise contro quattro agenti segreti egiziani, accusati dell'omicidio del dottorando italiano di 28 anni. questo lunedì 18 marzo a Roma.

Con il nostro corrispondente da Roma, Anne Le Nir

La famiglia Regeni e i suoi avvocati sperano che dal processo venga fuori la verità sull'assassinio dello studente italiano, che al momento del suo assassinio stava terminando la sua tesi sui sindacati egiziani, un argomento politicamente molto delicato in Egitto.

Nel corso di questa udienza i giudici dovranno decidere sulle eccezioni di legittimità sollevate dai legali degli imputati dell'omicidio di Giulio Regeni: il generale Tareq Saber, i colonnelli Aser Kamal e Hicham Helmi, nonché il comandante Magdi Cherif.

I loro avvocati ritengono che non possano essere processati in contumacia in Italia, contrariamente alla decisione della Corte Costituzionale del 2023. Secondo questa decisione, anche se le autorità egiziane si sono rifiutate di fornire all'Italia i dettagli di contatto degli agenti segreti, ciò non significa impedire l’applicazione della giurisdizione italiana.

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L'accordo tra l'UE e l'Egitto mira in particolare a sostenere il Paese nel mezzo di una crisi economica.

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