Inizio difficile per l’Italia del Sei Nazioni

La Squadra Azzurra, dopo aver disputato una partita incoraggiante contro i Blues poco più di 10 giorni fa (37-10), ha purtroppo perso in casa contro l’Inghilterra, chiudendo il fanny match (0-33). Il resto del torneo non sembra molto più semplice.

Una bella resistenza contro la Francia

La prima partita della Squadra Azzurra sarebbe stata terribile. Di fronte ai francesi, che avevano impressionato gli osservatori contro i neri lo scorso novembre (40-25) e che preparano in casa il Mondiale del prossimo anno, gli italiani potrebbero temere la correzione. Hanno mostrato però una resistenza strepitosa, riuscendo addirittura a passare in vantaggio al 30′ con un rigore di Garbisi (8-10) dopo aver aperto le marcature grazie a Menoncello che è riuscito a cogliere un passaggio ai piedi dello stesso Garbisi per appiattire (17°) . La crudele prova subita poco prima dell’intervallo ha permesso ai Blues di rientrare negli spogliatoi più sereni (18-10), ma la difesa italiana ha resistito allo shock. Nella ripresa il quindicesimo di Francia, più convincente, mette a segno tre mete (49°, 68° e 80°) con in particolare una tripletta di Gabin Villière, per assicurarsi il prezioso punto bonus offensivo. Il transalpino, notevole coraggio in difesa, ha commesso troppe imprecisioni nel secondo atto per sperare di registrare nuovi punti. La trasferta di Saint Denis ha comunque regalato diversi motivi di soddisfazione (Garbisi, la prima linea di attaccanti che ha tenuto la lotta fisica nel primo tempo, la difesa).

Una squadra in grande difficoltà in casa

Questo progresso intravisto il 6 febbraio allo Stade de France non poteva essere confermato dalla Squadra Azzurra lo scorso fine settimana. Certo, il contesto della partita non era a loro vantaggio. Gli inglesi, sconfitti a Murrayfield nella prima giornata (20-17), hanno dovuto rassicurarsi prendendosi una “vendetta” dell’Italia. Seri senza essere sgargianti, hanno segnato tre mete nel primo tempo, assicurandosi quasi già il bonus offensivo (0-21). Dopo la meta di Eliott Daly al rientro dagli spogliatoi (45°), i quindici della Rosa hanno commesso molti errori e il match si è bloccato su un ritmo falso con due squadre incasinate. L’Italia, nonostante alcuni buoni tiri, non è riuscita a concretizzare le sue rare incursioni nel campo avversario, commettendo troppi errori di mano e troppo spesso facendo scelte sbagliate. Simbolo di questa goffaggine, l’Italia ha perso 17 palloni nel match (16 per gli inglesi). Il cardine, in particolare Garbisi che aveva fatto vedere grandi cose a Saint Denis, è stato completamente travolto, costantemente sotto pressione e impreciso nel suo gioco di calci. Alla fine l’Inghilterra ha vinto con il bonus offensivo a Roma senza dover forzare il proprio talento, mentre l’Italia ha mostrato le proprie debolezze dopo una buona prima partita e incatenato alla 34esima sconfitta consecutiva nel Sei Nazioni. .

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Il resto del torneo

Il calendario italiano non è semplice. Devono ancora viaggiare due volte, in Irlanda il 27 febbraio e poi in Galles il 19 marzo. Intanto gli italiani ospiteranno la Scozia allo Stadio Olimpico il 12 marzo. Questa partita sembra essere l’unica (piccola) speranza di evitare il cucchiaio e infine vincere una partita in un torneo in cui non vincono da sette anni. Per questo gli italiani dovranno offrire un livello di gioco simile a quello del loro primo periodo contro i Blues.

Clemente Lefebvre

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