Il 25 aprile è una data importante in Italia. Perché in quello stesso giorno, nel 1945, il Paese si liberò dagli occupanti nazisti e dagli alleati del regime di Benito Mussolini. Con l'avvicinarsi di questa data, l'autore Antonio Scurati avrebbe dovuto tenere un discorso sabato 20 aprile su RAI 3, un canale del servizio pubblico italiano.
Tuttavia, lo scrittore noto per i suoi libri di denuncia del periodo fascista del suo Paese, si è visto cancellare il suo intervento dal canale per presunti motivi economici. Almeno inizialmente, poiché questa cancellazione è avvenuta per ragioni editoriali, come attestano documenti interni della Rai, rivelati dalla stampa italiana.
Il motivo di questa censura
Il discorso di Antonio Scurati aveva lo scopo di celebrare la fine del regime fascista italiano, ma anche di attaccare il governo di Giorgia Meloni. L'autore ha voluto denunciare l'incapacità dei dirigenti del potere italiano di denunciare l'eredità fascista su cui si fondavano.
In un'intervista rilasciata a Teleramalo scrittore illustra questo rimprovero che rivolge al governo del suo Paese: “Come il presidente del Senato, ex attivista del MSI (partito neofascista fondato nel 1946) da cui proviene anche Giorgia Merloni, non hanno mai rinnegato il loro passato, né l'esperienza del fascismo italiano nel suo complesso.“.
Un discorso che beneficia dell’effetto Streisand
Paradossalmente questa censura ha permesso al discorso di Scurati di beneficiare di un'ampia copertura mediatica in Italia. Innanzitutto nello show in cui ha dovuto reggerlo. La conduttrice Serena Bortone, che afferma di non aver ricevuto alcuna “spiegazione plausibile” per giustificare questa cancellazione, ha letto integralmente il monologo della scrittrice. Il discorso è stato letto anche su altri canali televisivi, alla radio e trasmesso su internet.
Su iniziativa del sindaco di Bergamo, questo testo è stato letto anche dagli eletti della città, nel corso delle commemorazioni del 25 aprile già iniziate.
Dal canto suo, il premier Giorgia Meloni ha deciso di volgere dalla sua parte questa polemica, pubblicando a sua volta il discorso sulla sua pagina Facebook. Lei denuncia l'opposizione per aver montato questa controversia dal nulla. Tuttavia, questa censura non è il primo esempio di interventismo del governo sulla televisione pubblica italiana.
Lo scorso luglio Roberto Saviano, autore del best seller Gomorra ha visto la deprogrammazione del suo programma sulla RAI, dedicato alla lotta alla mafia. Il giornalista e scrittore ha denunciato una decisione politica, a causa dei commenti taglienti che ha rivolto alla Meloni e ad alcuni membri del suo governo.
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