Italia: 30 anni di carcere per l’assassino di un cittadino marocchino

Da Hassan Benadad il 04/02/2021 alle 21:56

Kiosk 360. Un italiano è stato condannato dalla Corte Suprema a 30 anni di carcere per l’omicidio di un marocchino e lo scioglimento del corpo in acido cloridrico. È stata la figlia dell’assassino a denunciarlo prima di accompagnare la polizia nel luogo in cui è stata sepolta la vittima.

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La Corte Suprema in Italia ha condannato un cittadino italiano a 30 anni di carcere per l’omicidio di KL marocchino di 41 anni. Il quotidiano Assabah riporta, nell’edizione del fine settimana (3 e 4 aprile) che l’assassino aveva sciolto il corpo della vittima in acido cloridrico prima di seppellirlo in una foresta vicino a Gallipoli. I giudici hanno ascoltato i dettagli di questo atroce crimine perpetrato per un motivo banale a causa del mancato pagamento da parte della vittima di una piccola quota per l’acquisto di una piccola quantità di hashish. L’imputato Marco Barba, invece, ha dichiarato di aver commesso il reato dopo aver scoperto che il defunto aveva una relazione sentimentale con sua figlia.

La polizia italiana è riuscita a trovare i resti del corpo della vittima solo pochi mesi dopo la data dell’assassinio. Fu la stessa figlia dell’assassino, lacerata dalla sua coscienza dopo aver assistito a questo barbaro delitto, a condurli nel luogo in cui fu sepolto il corpo del marocchino. Durante la sua confessione agli investigatori, la ragazza ha raccontato come suo padre avesse premeditato il suo crimine. Il criminale aveva condotto, di nascosto, il suo “amico” in una foresta facendogli sapere che non è un piccolo debito quello che avrebbe intaccato il loro rapporto di amicizia.

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Il quotidiano Assabah riferisce che il marocchino gli ha creduto sul posto senza sospettare che l’italiano Marco Barba avesse progettato di ucciderlo nella foresta. Arrivato sulla scena, il criminale non ha aspettato molto per saltare sulla vittima mentre cercava di strangolarlo prima di finirlo colpendolo violentemente sulla testa con uno strumento spuntato. In seguito ha gettato il cadavere in un bidone della spazzatura e ha cercato di coprirlo con rami di alberi e altri materiali da costruzione, senza successo.

Confuso, il criminale ha iniziato a cercare un modo per nascondere in modo permanente il corpo in modo che la polizia non potesse identificarlo e, per estensione, non trovare mai il suo assassino. Infine, ha ottenuto bottiglie di acido cloridrico e calce per accelerare il processo di dissoluzione del corpo. Solo che gli abiti del cadavere non si sono decomposti completamente. Il criminale che ha confessato, nei minimi dettagli, il suo atroce crimine, è rimasto impassibile davanti ai giudici e in nessun momento ha espresso il minimo rammarico.


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