Gli europei chiedono alle Nazioni Unite di indagare sui droni iraniani in Ucraina

Gli europei chiedono alle Nazioni Unite di indagare sui droni iraniani in Ucraina

Francia, Regno Unito e Germania hanno chiesto venerdì, in una lettera alle Nazioni Unite, un’indagine “imparziale” sui droni iraniani forniti dall’Occidente alla Russia nella sua guerra contro l’Ucraina.

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La lettera consultata dall’Afp fa riferimento al Consiglio di sicurezza e al segretario generale dell’Onu Antonio Guterres.

La risoluzione 2231 del 2015 inquadra l’ormai moribondo accordo nucleare civile iraniano tra Teheran, Russia, Cina, Germania, Regno Unito e Francia, che all’epoca prevedeva una graduale revoca delle sanzioni economiche contro l’Iran.

Nella loro lettera, gli ambasciatori francesi Nicolas de Riviere, il tedesco Antje Leanderzi e il britannico James Kariuki hanno affermato di essere “profondamente preoccupati per il trasferimento iraniano di droni in Russia in violazione della risoluzione 2231 (2015) del Consiglio di sicurezza, che sono droni utilizzati dalla Russia nel suo guerra di aggressione contro l’Ucraina e negli attacchi alle infrastrutture civili e alle città ucraine, ha causato la morte di civili innocenti”.

L’Occidente ha accusato Teheran per diversi giorni di fornire alla Russia droni kamikaze e giovedì la Casa Bianca ha persino confermato la presenza di soldati iraniani in Crimea per aiutare i russi a far fronte a questi ordigni lanciati contro le infrastrutture energetiche ed energetiche. Ucraina.

L’Unione Europea, che ha annunciato nuove sanzioni contro l’Iran, ha sottolineato questa settimana di avere “prove sufficienti”.

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Mosca e Teheran hanno fortemente negato, mercoledì, a conclusione di una sessione a porte chiuse del Consiglio di Sicurezza, qualsiasi partnership su queste armi, gli UAV Shahid-136 e Shahid-131.

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