mercoledì, Novembre 6, 2024
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A Trieste in Italia, accoglienza su misura per i richiedenti asilo

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Giorgia Meloni, capo del governo italiano, ritiene che la sua politica non consista nel distribuire i migranti ma nel fermare gli arrivi illegali. Una posizione politica molto difficile da conciliare con la realtà. L’anno scorso (2023), gli arrivi sono aumentati dell’83% nel Mediterraneo meridionale e dall’inizio del 2024, 11.000 migranti hanno raggiunto l’Italia via mare o via terra.

Giorgia Meloni che vorrebbe essere leader di un'Europa della fermezza ai suoi confini. Ma in realtà il suo Paese ha saputo sviluppare anche modelli di accoglienza molto innovativi. Quella che in italiano chiamiamo letteralmente accoglienza diffusa. Accoglienza in piccole strutture a misura d'uomo, appartamenti, per una migliore autonomia e ricostruzione. Vicino al confine balcanico, la città di Trieste è un modello nel suo genere. Rapporto di Cécile Debarge.

La Polonia, vicino all'Ucraina, sta intensificando le misure per proteggersi da una possibile offensiva russa sul suo territorio…

La forza del suo esercito raddoppierà e il sindaco di Varsavia intende proteggere gli abitanti della capitale da un possibile attacco aereo. E per questo vuole riabilitare i rifugi antiaerei. Adrien Sarlat, uno dei nostri corrispondenti a Varsavia.

Peter Magyar, nuovo arrivato sulla scena politica ungherese

Le cose si stanno muovendo sulla scena politica ungherese. Il primo ministro Viktor Orban è alla guida del governo da 13 anni, avendo gradualmente soffocato ogni forma di opposizione. Questa volta a sfidarlo è un ex dirigente del suo stesso partito, Fidesz. Peter Magyar ha appena fondato il nuovo partito “Ungheresi permanenti” che intende trasformare in un partito centrista. A 43 anni possiamo dire che in poche settimane è salito alla ribalta della scena ungherese! Il suo ritratto firmato Anastasia Becchio.

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Vivere a Nicosia, tagliato in due

È l’unica capitale divisa al mondo. Nicosia a Cipro è formalmente divisa in due da 50 anni. A nord la comunità turco-cipriota, a sud la comunità greco-cipriota, e al centro una linea verde, una zona cuscinetto, e checkpoint che permettono lo spostamento da un punto all'altro della città, mostrando un pezzo d'identità. Questa è la situazione sulla carta. Nella vita di tutti i giorni, come viene vissuta questa spartizione, sempre dolorosa e senza soluzione politica? È il rapporto a Nicosia, di Joël Bronner.

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