mercoledì, Dicembre 4, 2024
MondoL'ex consigliere di Trump Rudy Giuliani appare in tribunale in Arizona

L’ex consigliere di Trump Rudy Giuliani appare in tribunale in Arizona

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Rudy Giuliani, ex consigliere di Donald Trump, è comparso martedì per la prima volta in tribunale in Arizona, accusato insieme ad altri 17 di aver tentato di ribaltare i risultati delle elezioni presidenziali americane del 2020 nello stato sudoccidentale vinte da Joe Biden.

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Ad aprile, i tribunali dell’Arizona hanno incriminato 18 persone che accusavano di cospirazione per attribuire voti elettorali a Donald Trump, l’incaricato ufficiale del presidente degli Stati Uniti.

L’Arizona, uno stato chiave nell’attuale campagna presidenziale tra gli stessi due uomini, alla fine è stata vinta da Joe Biden con un margine ristretto.

Rudy Giuliani, apparso martedì in video, ha negato le accuse. In particolare, nega di aver diffuso false informazioni su presunte frodi elettorali in Arizona e di aver esercitato pressioni sui funzionari eletti affinché cambiassero l’esito delle elezioni.

Secondo l’accusa, l’ex sindaco di New York ha anche incoraggiato gli elettori repubblicani dell’Arizona e di altri stati a dichiarare vincitore Donald Trump quando non lo era.

Altri imputati includono l’ex capo dello staff della Casa Bianca di Donald Trump, Mark Meadows, gli avvocati Jenna Ellis e John Eastman e il consigliere per la campagna Boris Epshtain.

Molte di queste persone sono state incriminate anche in Georgia, insieme allo stesso Donald Trump questa volta, nell’ambito di uno dei quattro processi penali contro l’ex presidente.

Altri due stati hanno intentato causa contro persone sospettate di aver tentato di ribaltare illegalmente i risultati delle elezioni presidenziali del 2020: Michigan e Nevada.

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Le elezioni del 2020 sono state caotiche nelle settimane successive alla sconfitta di Donald Trump. Queste tensioni hanno raggiunto l’apice il 6 gennaio 2021, con l’attacco al Campidoglio di Washington da parte dei sostenitori del miliardario repubblicano. Quest’ultimo rifiuta ancora di riconoscere la sua sconfitta dopo quasi quattro anni.

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