La nascita del Mezzogiorno passerà per il Ponte di Messina

La nascita del Mezzogiorno passerà per il Ponte di Messina

Di Sebastien Lantrade, attivista di Standard & Poor’s.

Il 16 marzo 2023, dopo mesi di proteste politiche e accademiche, è stato firmato un decreto ministeriale dal Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarellainiziare Realizzazione di un ponte sospeso che colleghi la Sicilia con il resto dello “stivale”nella parte più stretta dello Stretto di Messina.

Il sito potrebbe aprire a metà del 2024. Attualmente per arrivare in Sicilia bisogna prendere un traghetto o un aereo.

Per il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salviniquesto ponte “Rappresenterà il fiore all’occhiello dell’ingegneria italiana” e uno “Un’importante attrazione turistica”, perché sarà il ponte sospeso (supportato da cavi) più lungo del mondo. Con una lunghezza di 3,2 chilometri, supererà già il ponte Akashi Kaikyu in Giappone (1991 metri) o il ponte cinese Shihomen (1650 metri).

Sarà sostenuto da cavi fissati a due torri (400 metri di altezza), una in Sicilia e l’altra in Calabria, senza sostegni intermedi. L’attività fornisce collegamenti stradali e ferroviari, con sei corsie di traffico stradale e due linee ferroviarie che consentono il passaggio di 200 treni al giorno.

contesto

Il tasso di disoccupazione in Italia.

Il tasso di disoccupazione in Italia.

Dalla fine della seconda guerra mondiale, l’Italia ha assistito a un divario economico tra le sue diverse regioni, che ha portato alla sua divisione in due parti: la parte settentrionale e la parte meridionale.

secondo ConfCommercioIl più grande sindacato nazionale del settore terziario, il Pil del Mezzogiorno è cresciuto solo del 3,3% tra il 1996 e il 2019, mentre nello stesso periodo le regioni del Nord hanno registrato un boom del 20,1% in media.

Inoltre, dal 2007 al 2019, le regioni meridionali hanno perso 800.000 abitanti. Questo divario tra nord e sud parla ConfCommercio di crescita a due velocità.

Dopo il boom economico degli anni ’60, infatti, nessun governo è riuscito a ridurre il divario tra nord e sud, spesso nonostante la volontà di sfruttare le ricche e molteplici risorse naturali e industriali del Mezzogiorno.

Oltre la Sicilia

Come accennato Istituto Schiller 2019 in archivio Nuove Vie della Seta, un ponte terrestre globale: porre fine alla geopoliticaTutte le condizioni sono soddisfatte

Per rilanciare il Mezzogiorno, bisogna capire il ruolo che potrebbe giocare la sua posizione geografica nel cuore del Mediterraneo e il rapporto che potrebbe stabilire tra Europa e Africa, attraverso la penisola italiana.

“Dal punto più settentrionale al punto più meridionale (isola di Lampedusa), lo “stivale” italiano si estende per 1291 km come ponte naturale tra il Nord Africa e l’Europa centrale, si trova a 140 km dalla costa tunisina e a 70 km da quella della Albania. »

Lo Schiller Institute sottolinea che lì “Diversi progetti volti a scavare tunnel sottomarini per collegare queste regioni (Balcani e Nord Africa) con l’Italia”.

L’Italia è relativamente autosufficiente industrialmente, cioè è in grado di produrre per soddisfare i propri bisogni e quelli di altri paesi. Il suo settore industriale è grande. Ma il problema è che questa base industriale è concentrata soprattutto nel nord Italia e in parte nel centro, mentre il sud è ancora poco sviluppato.

Per questo l’Istituto Schiller, noto per la sua associazione con la sovranità degli Stati, si è battuto fin dalla sua fondazione per la costruzione di un ponte sullo Stretto di Messina, che colleghi la Calabria alla Sicilia. Questo ponte costituirà quindi un primo passo verso l’armoniosa integrazione economica dei Paesi del Mediterraneo.

Meglio tardi che mai

Allacciare la Sicilia, i romani lo sognavano, e gli italiani ora sembrano decisi a fare proprio questo. Nel 2001 il governo Berlusconi mise in agenda il progetto. dietro di lui a capotavola, Romano Brodil’ha abbandonata nel 2006, mentre la società di costruzioni italiana WeBuild ha vinto la gara nel 2005 e ha costruito una cifra stimata di 3,9 miliardi di euro.

Tornato al lavoro dal 2008 al 2011, Silvio Berlusconi ha provato a rilanciare il piano edilizio, prima che il parlamento lo costringesse ad abbandonarlo nel 2011, in piena austerità. Nel 2020 Le Monde, un po’ cinico ma, bisogna ammetterlo, buon osservatore, titola: Tra Sicilia e Calabria il ponte non esiste.

Oggi, questo progetto è incluso nel bilancio presentato dal Presidente del Consiglio nel novembre 2022. Giorgia Meloni. E dopo decenni di studi e lotte politiche e scientifiche, è stata finalmente presa la decisione politica di iniziare i lavori sul ponte. Sarebbe una bella ironia della storia che, grazie alla Lega Nord, il sud d’Italia vedrà migliorare le proprie sorti!

In un decreto del 16 marzo 2023, come riportato ConfCommercioIl Consiglio dei Ministri italiano ha approvato “Immediata ripresa della costruzione del ponte sullo Stretto di Messina”.

Secondo il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti italiano, il progetto “Utilizzerà il piano tecnico del 2011 e realizzerà il ponte strallato (cioè sospeso, con cavi fissati a torri di sostegno) più lungo del mondo: 3,2 km”.

Tale progetto è stato approvato anche dall’Unione Europea, e tale progetto sarà attuato, in particolare, grazie alla partecipazione dell’Italia Piano europeo di ripresa (PNRR).

Conclusione

Se in Italia c’è grande entusiasmo scientifico, accademico e politico attorno a questo progetto, esso provoca tuttavia una radicale opposizione da parte di alcuni ideologi ambientalisti o di classi politiche non meno ideologiche.

La Commissione europea, scienziati ambientali e contabili sono in agguato, che a sua volta richiede rischi sismici e vulcanici, costi faraonici e impatto ambientale. Roma non è stata costruita in un giorno. Sarà lo stesso per il Ponte di Messina.

Tuttavia, tutti coloro che hanno a cuore il destino delle nazioni e il futuro dell’umanità dovrebbero rallegrarsi per la decisione del governo e per l’approvazione da parte del Presidente della Repubblica di un progetto così ambizioso.

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