Top 14 | USAP – Martín Landajo: “Alza il mio gioco”

Martín Landajo, il mezzo nazionale dell’USAP argentino (33 anni, 1,75 m, 82 kg, 84 presenze), ha giocato in tutto 78 minuti contro Biarritz e Lione – da dove ha iniziato – da quando è arrivato all’USAP in questa stagione. Torna per conto del Day 4 della Top 14 contro il Tolone (questo sabato alle 21:05 a Perpignan). Un padre di due figli continua a scoprire questo torneo in modo diverso da come ha visto durante le sue due stagioni in Inghilterra.

Martin Landajo, come sta andando questo inizio nella Top 14?

Questa competizione è nuova per me. Sarà anche più lungo di quello che ho vissuto in Inghilterra (ha vinto la Premier League lo scorso anno con gli Harlequins 40-38 contro l’Exeter, ndr). Sto imparando. Misuro quanto sono carichi, quanto escono le squadre che giocano in casa o in trasferta. sta cambiando. Ma mi è piaciuto. Per ora, mi sto godendo questo torneo.

Ci sono molte differenze con il campionato inglese in cui hai giocato per due anni?

Già dal clima, è chiaro! È molto meglio in Francia. Lì piove spesso, il che influisce sul gioco, e qui, a Perpignan, splende il sole. Il che crea un gioco più attraente e aperto. Quando il terreno è più asciutto, giochiamo più palla. In Inghilterra, date le circostanze, sentiamo che ci sono molte tattiche nel gioco e può annoiarsi. È diverso. Spero che gli inglesi non lo leggano (sorride).

Capisci quanto sia difficile per l’USAP accettare la sfida di rimanere nella Top 14 in questa stagione?

READ  Questa diciottenne nella finale di 'Miss Italia' alza l'orlo del vestito e la gente si immobilizza - Tuxboard

È una grande sfida, è vero. L’idea è che la squadra sta facendo bene, gioca a rugby perché lo sa fare. Dobbiamo darci tutti i mezzi per rimanere nella Top 14. Immagina quanto sarebbe noioso se non avessimo una sfida da affrontare e un obiettivo specifico da raggiungere.

dove sei personalmente?

Visto che l’allenatore mi sta ascoltando (ha dato uno sguardo d’intesa all’allenatore Patrick Arlitaz che non era lontano da lui al momento dell’intervista, ndr), direi che mi piacerebbe giocare più partite possibili di corso! Ma sfortunatamente non capisce quello che sto dicendo (si infastidisce ancora). Certo, devo alzare il mio livello di gioco e ci riuscirò solo giocando molto. Ma è sempre bello che il mio allenatore lo conosca (sorride).

Come ti trovi con i tuoi nuovi compagni di squadra?

Hassan! Il rugby resta uno sport, siamo tutti lì per divertirci. Dovresti approfittarne. Se mi preoccupo di molte cose, mi stancherò molto, quindi cerco di approfittare di ciò che mi accade.

Ora è più facile avere Jeronimo e Bautista qui

Quali pensi siano le chiavi per vincere la squadra di Tolone?

Proponi il nostro gioco, ma dobbiamo stare attenti, è una squadra che parte bene, ha molta aggressività. I primi minuti di gioco determineranno il ritmo. Se al momento e in quei settori, con l’appoggio del pubblico, il nostro modo di fare ci permette di fermarli e impedire loro di diffondere il gioco…

Conoscevi già la squadra di Tolone?

affatto. Conosco solo un giocatore e penso che si sia appena infortunato (è l’argentino Facundo Issa, la terza striscia in nazionale di Puma, che si è rotto un dito lo scorso fine settimana durante la vittoria per 38-5 sullo Stade Français. Potrebbe non essere lì per sei settimane e vincere’ t tornare fino a novembre, o anche più tardi a dicembre se scelto per il tour dei Pumas in autunno.

READ  Quali altre star avrebbero potuto interpretare il ruolo di Clint Eastwood?

Come ha accolto il ritorno degli argentini Jeronimo de la Fuente e Bautista Delje a Perpignan?

molto bene ! È un po’ più facile ora che sono qui. Siamo tutti argentini, e ci esprimiamo nella nostra lingua madre. Sono contento che siano qui. Sta a loro tornare al lavoro visto che sono arrivati ​​tardi.

“Non capisci quello che sto dicendo, vero?”

Nella vita della società i personaggi spiccano sempre. All’USAP, gli isolani portano il loro “stile cool” e gli argentini portano il loro lato solare. Il mediano di mischia dei Pumas Martín Landajo non fa eccezione. Le chiacchiere sono già in campo con il corpo arbitrale, tutto indica che anche questo giocatore non ha la lingua in tasca negli spogliatoi.

Questo giovedì, in una conferenza stampa, mentre rispondeva alle domande dei giornalisti in spagnolo, ha lanciato unghie finte al suo allenatore Patrick Arlitaz. Soprattutto quando ha chiarito che voleva più tempo per giocare. “Non capisci quello che sto dicendo, vero?”, ha molestato in francese il tecnico di Salanquais. “Ovviamente non ti capisco. Vai avanti!”Risponde il mister che, sì, parla e capisce molto bene Castellano. Segue scambio comico:

Martín Landajo: “Senti qualcosa? (Capisci?) Capisci pas hein!”

Patrick Arlitaz: Martin, lui non capisce, lui, lei, capisce, lui, lui capisce…

Martin Landago: Non capisci lo spagnolo tranne “hola” e “ciao”.

Patrick Arlitaz: Ma “ciao” non è italiano? ”

La conclusione è stata per Martin Landago –“Meraviglioso! Tutto qui? Scusa per il mio francese”Prima di salire e scendere dallo scooter. “E’ un personaggio, un vero 9 in tutta la sua gloria. E argentino!”e infine ha criticato Patrick Arlitaz.

READ  "Gli stranieri sono qui": la piccola Italia negli anni Quaranta

You May Also Like

About the Author: Drina Lombardi

"Analista. Creatore. Fanatico di zombi. Appassionato di viaggi. Esperto di cultura pop. Appassionato di alcol".

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *