Scienza e vita sulla terra

Scienza e vita sulla terra

Un caso eccezionale di carbonio di Richard Flament

Quando si parla di invertebrati terrestri, si pensa spesso a insetti, ragni, scorpioni o millepiedi. Anche se alcune persone li amano, gli invertebrati terrestri sono raramente tra quelli che ci piacciono, soprattutto a causa della loro morfologia atipica e del modo inquietante di locomozione.

Fortunatamente le sue dimensioni non sono così importanti oggi, perché 300 milioni di anni fa abbiamo dovuto affrontare dei veri mostri che non avremmo saputo esistessero senza fossili.

Oltre 300 milioni di anni fa, siamo al Carbonifero. In questo periodo avevamo animali leggermente diversi da quelli di oggi… Dimentica i piccoli ragni lunghi pochi centimetri, perché nelle antiche foreste potevi imbatterti in enormi ragni larghi più di un metro. Sì, le dimensioni di un grosso cane e sono tutti ricoperti da un esoscheletro molto resistente. Ma non è tutto, puoi incontrare anche libellule con un’apertura alare di 30 centimetri o anche millepiedi giganti con una lunghezza di oltre due metri! Fortunatamente erano erbivori. Questo non era il caso degli scorpioni della stessa epoca armati di aculei colossali, accoppiati con una taglia di circa un metro.

Allora perché 300 milioni di anni fa c’era un gigantismo così visibile negli invertebrati terrestri e non oggi? Tutto è legato alla concentrazione di ossigeno nell’atmosfera. In effetti, la biologia degli invertebrati dipende fortemente dalla concentrazione di ossigeno nell’atmosfera. Oggi abbiamo circa il 21% di ossigeno nell’aria rispetto al 34% nel carbonio. Questo tasso anormalmente alto ha permesso agli invertebrati di assorbire più ossigeno per le loro funzioni vitali e quindi di costruire una dimensione molto più grande.

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Questo livello di ossigeno è ovviamente eccezionale. È direttamente correlato alla percentuale di copertura vegetale sulla Terra. Più è importante, più piante di ossigeno rilasciano nell’atmosfera. Al contrario, meno piante ci sono, maggiore è il livello di carbonio e più osserviamo il riscaldamento globale. Esattamente quello che sta succedendo oggi. Stiamo tranquilli, con il clima attuale e il riscaldamento globale, possiamo almeno dirci che non sarà domani che gli invertebrati giganti si evolveranno di nuovo sulla Terra.

Riccardo Flamento

Dottorando in Biologia Evoluzionistica presso la Qatar University

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