L’Italia estende le quote di contenuto alle piattaforme di streaming

L’Italia estende le quote di contenuto alle piattaforme di streaming



Di Emmanuel LANGLOIS, il

Un nuovo regolamento approvato dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AgCom) estenderà gli obblighi di investimento nei contenuti audiovisivi europei e nelle produzioni indipendenti alle piattaforme di streaming con sede all’estero.

Secondo il regolatore, il regolamento, che sostituisce quello adottato nel 2019, è stato sottoposto a consultazione pubblica e ha tenuto conto delle osservazioni emerse durante le audizioni con tutti gli stakeholder.

L’innovazione principale è la concessione della parità di trattamento, per quanto riguarda gli obblighi di investimento, ai fornitori di servizi di media audiovisivi stabiliti in Italia ea quelli stabiliti in un altro Stato membro dell’UE.

Pertanto, i fornitori di servizi di media audiovisivi devono includere nei loro cataloghi opere recenti europee e produzioni originali italiane.

Al fine di offrire maggiore flessibilità, il regolamento consente agli operatori, in caso di mancata realizzazione degli investimenti, di raggiungere una quota di investimento più elevata l’anno successivo.

Illustrazione: Baby, serie originale Netflix italiana.

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