Italia, Spagna, Germania, colossi nella ricostruzione

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A meno di una settimana dall’inizio di Euro 2021 calcio (11 giugno-11 luglio), RFI è interessata a tre colossi europei in ricostruzione dopo i recenti fallimenti: Italia, Spagna e Germania. Se non sembrano così forti come una volta, queste selezioni contano di andare lontano. E hanno i mezzi.

Dopo la revisione i favoriti per Euro 2021 (11 giugno-11 luglio), Francia, Inghilterra, Belgio e Portogallo, RFI dettaglia i punti di forza e di debolezza di Italia, Spagna e Germania. Grandi selezioni in piena mutazione, ma di cui dovremo stare molto attenti. Come sempre.

La Germania vuole dimenticare il fiasco russo

Quadruplice campione del mondo, la squadra tedesca è storicamente inserita automaticamente nelle squadre in lizza per il titolo. La sua vittoria ai Mondiali 2014 e la sua semifinale a Euro 2016 potrebbero perpetuare la tradizione, se non fosse che il “Mannschaft” rimane traumatizzato dalla sua pietosa eliminazione in partenza. primo turno della Coppa del Mondo 2018 in Russia, una prima dal 1932.

I tedeschi storditi dopo la sconfitta contro il Messico (1-0), 17 giugno 2018. REUTERS/Christian Hartmann

Ci si aspettava una rivoluzione. Non ha avuto luogo. L’allenatore dal 2006, Joachim Löw, il cui possesso di calcio, spesso facendo le fusa, infastidisce in Germania, è ancora al suo posto. Verrà sostituito dopo Euro 2021 da Hansi Flick, suo ex assistente ed ex allenatore del Bayern Monaco.

Joachim Löw ha cercato di dare nuova vita al gioco non chiamando più gli ex Mats Hummels (Dortmund) e Thomas Müller (Bayern Monaco), ma ha ribaltato la sua decisione.

A questa selezione quindi non manca l’esperienza con il contributo anche degli irriducibili Manuel Neuer (Bayern), Toni Kroos (Real Madrid) e İlkay Gündoğan (Manchester City). Ma anche giocatori giovani e di grande talento che giocano nei club più grandi come il Bayern Monaco: Leroy Sané, Serge Gnabry, Joshua Kimmich e Leon Goretzka. Questi ultimi due rafforzano ancora di più un centrocampista che può essere considerato il più denso d’Europa.

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In attacco, se Timo Werner (Chelsea) fa parlare più di occasioni mancate che di exploit, rassicurante è la prestazione del compagno di squadra Kai Havertz. Con il difensore Antonio Rüdiger, hanno appena vinto il Champions League e quindi si avvicinerà a questo Euro con fiducia. Di questo avrà bisogno la Germania prima di affrontare Francia, Portogallo e Ungheria in girone, e dopo due sconfitte molto preoccupanti in Spagna, a novembre (6-0) e contro la Macedonia del Nord, il 31 marzo (1-2).

Una nuova Spagna, ancora un po’ stretta

La Spagna fatica a voltare pagina alla sua generazione d’oro incoronata ai Mondiali 2010 e agli Europei 2008 e 2012. Da allora, la “Roja” non ha lasciato le piscine ai Mondiali 2014 e non è riuscita a superare l’8e finale a Euro 2016 e i mondiali 2018.

Sotto la guida di Luis Enrique, la selezione si ricostruisce con l’arrivo di una nuova generazione senza una grande stella e senza un giocatore del Real Madrid per la prima volta nella sua storia, a causa dell’assenza di Sergio Ramos, appesantito dagli infortuni. L’ex nazionale francese Aymeric Laporte (Manchester City) deve venire a colmare la mancanza di esperienza di una difesa spagnola priva di parametri di riferimento.

Ma Laporte non ha l’esperienza di un Sergio Busquets (FC Barcelona) che supervisionerà il suo giovane compagno di squadra Pedri a centrocampo, supportato da Koke (Atlético de Madrid), Thiago Alcantara (Liverpool) o Rodri (Manchester City). Davanti, è Alvaro Morata (Juventus) che guiderà i suoi ancora poco conosciuti compagni di squadra Dani Olmo (Lipsia) e Ferran Torres (Manchester City).

Questa squadra spagnola non manca di talento, ma riunisce più in un laboratorio per i Mondiali 2022, o addirittura Euro 2024, che una selezione pronta a sollevare un trofeo quest’anno. Lasciare un girone che comprende Svezia (senza Zlatan Ibrahimovic), Slovacchia e Polonia di Robert Lewandowski, però, sembra ampiamente a portata di mano. Allora perché non prendere in considerazione un bellissimo percorso su cui poi la “Roja” può capitalizzare.

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L’Italia e la sua boccata d’aria fresca

Lo shock dell’autunno 2017 sembra ormai digerito. Dopo la mancata qualificazione ai Mondiali 2018, l’Italia ha compiuto la sua piccola rivoluzione estromettendo il suo allenatore Gian Piero Ventura e il presidente della sua Federazione Carlo Tavecchio. Roberto Mancini, ex allenatore del Manchester City ha preso le redini e sembra essere riuscito nel suo progetto di ricostruzione.

In tre anni Mancini ha schierato 33 nuovi giocatori. Questa ampia apertura gli ha permesso di fare una scelta consapevole in vista di questo Europeo, senza compromettere l’andamento di una selezione che resta su 26 partite senza sconfitte.

Da buon capitano, il difensore Leonardo Bonucci è lì per supervisionare una squadra che manca ancora di parametri, ma senza talento, come la Spagna. I nomi di Nicolo Barella (Inter), Manuel Locatelli (Sassuolo), Matteo Pessina (Atalanta), Moise Kean (PSG) dovrebbero risuonare più volte quest’estate. Senza dimenticare il più esperto Marco Verratti (PSG) e il goleador Ciro Immobile, autore di 25 reti in questa stagione con la Lazio, e in gara con Andrea Belotti (Torino).

Se l’Italia si districa da un girone abbastanza tosto composto da Turchia, Galles e Svizzera, potrebbe essere una delle belle sorprese di questo Euro 2021. Per riuscirci può contare sul sostegno dei suoi tifosi durante la fase a gironi poiché giocherà tutte e tre le partite a Roma.

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