Formula 1 – Gran Premio d’Italia: perché l’incidente di Carlos Sainz (Ferrari) merita un’indagine FIA

È stato l’altro grande incidente del weekend. Quello su cui non abbiamo dedicato molto tempo, visto che si è svolto solo nelle prove libere e ha coinvolto un solo pilota. L’incidente di Carlos Sainz sabato mattina al Gran Premio d’Italia ha avuto qualcosa a cui reagire. Non tanto per ragioni sportive, lo spagnolo avendo preso parte alla qualificazione sprint poche ore dopo. Ma più per motivi di sicurezza.

Il pilota della Scuderia ha perso il controllo della sua vettura ad altissima velocità, urtando frontalmente le protezioni installate a sinistra della variante Ascari. Dopo l’impatto, le sue parole rassicuranti non dicevano tanto quanto il suo respiro: “Io… ho avuto un grosso incidente, è scivolato per la prima volta alla radio.
Stai bene ?, rispose il suo ingegnere.
Aah… fa male, ma va bene.”

Gran Premio d’Italia

“Pisolino”, “generazione Y” e “fanfara”: la corsa sprint, un concetto da perfezionare

Ieri alle 06:23

Più di questo scambio, erano le immagini che avevano qualcosa da rinfrescare nella schiena. Al momento dello schianto, la testa del pilota è stata scagliata violentemente in avanti. Tanto che alcuni osservatori hanno subito accusato un fallimento del sistema HANS. Fondato all’inizio del secolo e in continua evoluzione da allora, questo dispositivo indipendente dall’abitacolo consente di limitare i movimenti troppo brutali della testa e quindi di prevenire i rischi di traumi per il cranio e la colonna vertebrale.

Le cinture sono fatte per allungarsi

No, non stava fallendo, aveva assicurato Carlos Sainz riguardo al dispositivo. È solo che l’impatto è stato così forte che la mia testa è stata lanciata in avanti. Le mie imbracature hanno seguito un po’, ma non l’HANS. “Dobbiamo quindi rendere più rigide le imbracature dei piloti?”I piloti devono essere adeguatamente trattenuti nelle loro sedi […] in qualsiasi momento durante una competizione“, specifica semplicemente il regolamento della FIA.

Le cinture sono fatte per allungarsi, ha temperato il direttore di gara Michael Masi, in Commenti riportati da Motorsport.com. C’è un corpo umano quindi ci deve essere un po’ di flessibilità. Non puoi tenere qualcuno completamente incatenato. Analizzeremo l’allungamento delle cinture come facciamo per qualsiasi incidente grave o incidente significativo come questo.”
Se le immagini hanno attirato l’attenzione, potrebbe essere semplicemente dovuto a una situazione un po’ insolita: incidenti frontali come quello subito da Carlos Sainz rimangono relativamente rari. L’inchiesta della FIA dovrà ancora definire se siano possibili miglioramenti, anche se i sistemi di sicurezza hanno probabilmente svolto il loro ruolo, non avendo il pilota riportato gravi lesioni. A Monza, quindi, non è solo l’alone di Lewis Hamilton che ha permesso di misurare i progressi compiuti in termini di sicurezza.

“Pisolino”, “generazione Y” e “fanfara”: la corsa sprint, un concetto da perfezionare

Gran Premio d’Italia

Marko: “Mercedes voleva far sembrare che il povero Hamilton fosse improvvisamente ferito”

Ieri alle 16:18

Gran Premio d’Italia

Ricciardo, Norris, Brown, gli uomini dietro la rimonta di Mclaren

Ieri alle 12:25

You May Also Like

About the Author: Cosimo Fazio

"Evangelista di zombi. Pensatore. Creatore avido. Fanatico di Internet pluripremiato. Fanatico del web incurabile".

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *