Samuel Umtiti scoppia in lacrime dopo le grida razziste dei tifosi laziali

Samuel Umtiti aveva buone ragioni per essere felice mercoledì. La sua squadra, il Lecce, che lotta per restare in Serie A, ha superato la Lazio Roma (1-0) nella corsa per un posto in Champions League. Un promettente successo di fine stagione che però non ha deliziato del tutto il difensore francese, ancora una volta vittima di grida razziste.

Il difensore internazionale è stato l’obiettivo dei tifosi della Lazio Roma, noti per i loro ripetuti errori negli stadi italiani. Anche l’attaccante zambiano del Lecce Lameck Banda è stato preso di mira dalla stupidità di queste poche centinaia di individui.

In prestito dal Barcellona, ​​Samuel Umtiti non ha potuto nascondere la sua amarezza. A fine gara è addirittura scoppiato in lacrime prima di ricevere l’appoggio del presidente del Lecce che lo ha confortato abbracciandolo. “Quando l’arbitro ha fermato il gioco, in attesa che l’annunciatore chiedesse la fine dei cori razzisti, Umtiti gli ha chiesto di riprendere, perché voleva rispondere agli insulti ricevuti in campo. Ha reagito come un vero campione” ha commentato il manager Saverio Sticchi Damiani.

La Francia e Gianni Infantino a sostegno di Samuel Umtiti

Il club italiano ha espresso il suo sostegno in un tweet denunciando il comportamento dei tifosi avversari. “Le grida razziste sono state sopraffatte da quelle di incoraggiamento. Tutto il popolo giallorosso (giallorosso, i colori del Lecce, ndr) ha cominciato a gridare un solo nome, Samuel Umtiti”, ha scritto il club del sud Italia sul proprio account Twitter, con la citazione in inglese “lasciate stare il razzismo” e foto del difensore francese.

Mercoledì anche la squadra francese ha inviato un messaggio di conforto ai due giocatori presi di mira, così come Gianni Infantino, presidente della Fifa su Instagram: “Samuel Umtiti e Lameck Banda – gridiamo forte e chiaro: NO AL RAZZISMO! Possa la stragrande maggioranza dei sostenitori, che sono brave persone, alzarsi per mettere a tacere tutti i razzisti una volta per tutte!»

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