mercoledì, Dicembre 4, 2024
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Provvedimenti per Natale, salta il vertice in serata: l’Italia è ancora viva. L’ipotesi è una zona rossa generale solo nei giorni festivi e nei giorni prefestivi

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Un giorno di incontri, vertici e tavoli, ma il governo arriva in serata senza una decisione perché il capo delegazione di Italia Viva, Teresa Bellanovae Bruxelles per la negoziazione sull’etichettatura. E al rientro in Italia ha fatto sapere, tramite fonti renziane, che non prenderà parte a nessun vertice e che invece si presenterà all’incontro con il premier Conte nell’ambito della verifica della maggioranza. Un incontro che era in programma la mattina di mercoledì 17 dicembre alle 9, ma secondo quanto riportato da Italia Viva il primo racconto ha deciso di rinviarla alle 18 a causa di una serie di impegni istituzionali. Il le misure per il Natale restano quindi appesi agli impegni del ministro dell’Agricoltura e creano molto nervosismo all’interno della maggioranza, con il sospetto che i renziani vogliano attendere un confronto con il presidente del Consiglio per “Verifica”. Le distanze rimangono ancora quali restrizioni sono necessari per contenere infezioni da coronavirus. Il primo incontro tra il premier Giuseppe Conte ei capi delegazione è iniziato alleora di pranzo: a tavola Roberto Speranza (Leu), Dario Franceschini (Pd), Alfonso Bonafede (M5s). Con loro anche il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Riccardo Fraccaro.

L’ipotesi sui giorni festivi e prefestivi – Franceschini, Boccia e Speranza si battono per misure da “Zona rossa” continuare, mentre lo è più cauto la linea del premier, sostenuta dal M5s nel volere un intervento più limitato. Da allora, l’ala punitiva del Partito Democratico e il ministro della Salute hanno spinto per un blocco generale 24 dicembre al 6 gennaio, ma c’è un’altra anima nel governo – compreso il presidente Conte – che vorrebbe misure più morbide fuori vacanze e prefestivi. E proprio questo potrebbe essere il punto di caduta del vertice serale: le restrizioni più pesanti coinciderebbero con il fine settimana e vacanze. In questo modo, infatti, gli unici giorni non ‘rossi’ sarebbero lunedì 28, martedì 29 e mercoledì 30 dicembre, lunedì 4 e martedì 5 gennaio. È in gioco anche come calibrare i ricongiungimenti familiari per la giornata Natale. Sul punto il Lega, durante un confronto con Speranza, ha chiesto un’eccezione per il 25 dicembre. E sullo sfondo, come terza e più remota opzione, c’è sempre l’ipotesi di un’Italia intera arancia dalla vigilia di Natale all’Epifania.

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Le Regioni per la zona rossa – Il confronto degli accessi e l’assenza di Bellanova ha imposto un aggiornamento, atteso in serata al rientro del ministro dal vertice del Bruxelles, a cui voleva partecipare di persona. Un aggiornamento che, secondo quanto riferito da fonti renziane, non sarà disponibile: il capo della IV delegazione ha fatto sapere che non sarà presente. Bellanova sarebbe dovuto partire domani mattina alle 9 Palazzo Chigi con la delegazione italiana viva per l’incontro con Conte nell’ambito della verifica del governo, ma in serata il premier ha fatto sapere ai renziani di aver rinviato il vertice alle 18. Al netto delle questioni politiche, ci sono pochi dubbi sul fatto che verrà introdotto misure più restrittive. L’intera discussione parte dal parere espresso da allora martedì Comitato tecnico scientifico, che a sua volta ha deciso se fornire o meno indicazioni specifiche sulle misure da adottare. Dal vertice con le Regioni che si è tenuto in mattinata invece è arrivata la spinta alla linea più dura: il presidente del Veneto Luca Zaia, insieme ai rappresentanti di Lazio, Friuli Venezia Giulia e Molise, ha chiesto la zona rossa per Natale. “Durante le festività natalizie servono restrizioni massime, se il governo non li fa li faremo noi – ha detto Zaia – Se non chiudiamo tutto adesso ci ritroveremo un gennaio per ricominciare con a plateau troppo alto“.

Toti non vuole misure nazionali – Diversa è la posizione del governatore ligure Giovanni Toti: Non vedo perché imporre per Liguria una zona rossa per il Natale quando i Liguri in queste settimane si sono impegnati e si sono sacrificati per fare lascia cadere la curva del contagio e portarci in piena zona gialla ”, ha detto a L’aria che tira il suo La7. “Ci siamo dati le regole nei primi giorni di dicembre, decidendo di dividere il Paese in zone, e quelle regole hanno funzionato per contenere il covid. Non vedo perché cambiali adesso, alla vigilia delle vacanze di Natale ”, ha commentato Toti. Ma questo non rappresenta la posizione di tutti i governatori, nemmeno di quelli del centrodestra. Come accennato, le regioni come il Veneto e il Lazio, sempre in giallo, durante il vertice con il governo hanno spinto per la chiusura.

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Il movimento in viaggio – Nel frattempo, il Senato approvato il mozione di maggioranza sopra spostamenti tra i comuni nei giorni delle festività natalizie con 140 sì, 118 no e 5 astensioni. Poco prima, la Camera aveva respinto la mozione di opposizione con 142 voti contrari. Il testo approvato a Palazzo Madama impegna il governo a “valutare il ridimensionamento ol ‘espansione delle misure restrittive, come in materia di spostamenti tra comuni dello stesso Provincia o il ricongiungimento con parenti e chiudere congiunto, attualmente all’esame dell’esecutivo, sulla base del solidi dati scientifici e di ulteriori analisi che ne dimostrano l’indispensabilità, al fine di bilanciare adeguatamente sia i rischi plausibili di una nuova terza ondata pandemica che la pesanti conseguenze di tali restrizioni su tessuto socio-produttivo“E” in caso di nuove restrizioni, per prevedere misure di ristoro economico proporzionato alle perdite di reddito anche con riguardo a quelle attività a cui era stato inizialmente indicato la via dell’apertura“.

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