Più giudici, più diversità sotto Joe Biden

(Washington) Il presidente Joe Biden e il Senato degli Stati Uniti a maggioranza democratica stanno nominando giudici a un ritmo che i suoi predecessori, incluso l’ex presidente Donald Trump, non hanno visto.


Mark Sherman e Darlene Superville
Agenzia di stampa

Otto giudici sono già stati confermati nelle loro nuove posizioni, incluso il potenziale candidato alla Corte Suprema Ketanji Brown-Jackson, che si è appena unito alla Corte d’Appello Federale di Washington.

Inoltre, sono in corso di conferma oltre 30 altre nomine giudiziarie, per un totale di 100 seggi da ricoprire.

Nello stesso periodo dell’anno, quattro anni fa, il Senato controllato dai repubblicani ha confermato solo quattro nomine giudiziarie per Donald Trump, incluso quello di Neil Gorsuch.

Durante le ultime due presidenze democratiche, nel 1993 e nel 2009, nessun giudice era stato nominato fino alla fine di luglio.

Gli ultimi due presidenti democratici, Bill Clinton e Barack Obama, hanno tardato a nominare i giudici, ma entrambi hanno affrontato l’arduo compito di riempire i seggi della Corte Suprema, che ha rallentato il processo.

I progressisti hanno cercato di persuadere il giudice Stephen Breyer a dimettersi quest’estate, ma l’82enne leader dell’ala liberale ha dimostrato di essere determinato a prendere il suo posto quando la corte tornerà in ottobre.

Coloro che volevano che il giudice Breyer andasse non hanno nascosto la loro delusione, ma sono comunque felici di vedere la diversità delle nomination che Joe Biden ha annunciato finora. Vediamo più diversità etniche, diversità di genere e persino diversità di esperienze nel sistema giudiziario. Questo è in netto contrasto con le nomine in gran parte dominate dagli uomini bianchi sotto l’amministrazione Trump.

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Dall’arrivo dell’amministrazione Biden, abbiamo visto salire sul podio avvocati del servizio pubblico, avvocati per i diritti civili e avvocati del lavoro insieme alle nomine più popolari di procuratori generali e avvocati di grandi società.

Il presidente uscente dell’Alliance for Justice, Nan Aaron, non è troppo preoccupato per la decisione del giudice Breyer di rimanere in carica. Tuttavia, teme che l’esigua maggioranza democratica del Senato sarà in pericolo e che il Senato repubblicano bloccherà la nomina democratica, come nel caso della morte di Antonin Scalia nel 2016.

Nonostante tutto, mio Aaron si dice “molto soddisfatto del ritmo e della qualità delle nomination di Joe Biden”, in particolare visti i diversi percorsi di carriera dei nuovi giudici.

Tra le nuove nomine, segnaliamo Tiffany Cunningham, che è diventata la prima donna di colore a far parte della Corte d’Appello di Washington, così come Candice Jackson Acume, la seconda donna di colore a far parte della corte. Appello federale di Chicago.

Da segnalare anche la nomina dell’avvocato di diritto civile Myrna Perez al collegio della Corte d’appello federale di New York. È destinata a diventare la prima donna latinoamericana ad essere nominata lì dopo la partenza di Sonia Sotomayor alla Corte Suprema.

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