Parigi: la Fnac del centro commerciale Italia 2 restituirà le chiavi a fine agosto

Parigi: la Fnac del centro commerciale Italia 2 restituirà le chiavi a fine agosto

“La messa si dice”, si rammarica Jérôme Coumet, sindaco (DVG) del XIII arrondissement di Parigi. Tanto che il calendario diventa più chiaro. Fnac, che da 21 anni si trova nel centro commerciale Italia 2, chiuderà i battenti “al massimo entro fine agosto, ha appena precisato la direzione. Siamo costretti a restituire le chiavi. “Informazioni che confermano l’annuncio fatto a metà aprile, ma alcuni speravano ancora in un esito favorevole.

Lo scorso novembre Printemps, l’altro motore di questo centro commerciale, che occupava 4.000 mq e subaffittava la sua cantina alla Fnac, aveva fatto le valigie. Il negozio specializzato in prodotti culturali ed elettronica era quindi orfano.

Se le fosse stato offerto un nuovo contratto di locazione, “i termini finanziari e tecnici che Hammerson (NdR: società immobiliare europea specializzata in centri commerciali) propostoci non sono state soddisfatte per perpetuare la nostra presenza a Italia 2”, insistiamo alla Fnac. Jérôme Coumet è d’accordo: “Hammerson era troppo avido”. Ciò che smentisce la direzione del locatore, assicurandosi di aver “fatto ogni sforzo per evitare questa situazione”.

I 95 posti di lavoro saranno mantenuti

Il sindaco del 13° arrondissement, che ha incontrato l’amministratore delegato di Fnac, spera che Fnac rimanga nel suo distretto. “Guardiamo la terra a disposizione”. Tanto più che, secondo Évelyne Saunon, delegata centrale del sindacato Sud Fnac, che lavora in Italia 2, “il 13° arrondissement ha la clientela giusta, più i distretti limitrofi e la Val-de-Marne. Nel quartiere, nelle grandi librerie, non c’è altro. »

La sindacalista si dice anche “preoccupata per i 95 dipendenti”. Il suo management vuole essere rassicurante: “Ci impegniamo a mantenere il 100% dei posti di lavoro, proponendo il riposizionamento all’interno di Fnac Paris (Sale, Ternes, Champs-Élysées, Saint-Lazare, Montparnasse, Beaugrenelle) e supporto individuale. Tutto è chiaro e trasparente. »

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Così chiaro? “Abbiamo una comunicazione contagocce e nessun orario preciso”, si rammarica Évelyne Saunon. E il sindacalista a raccontare l’atmosfera: “Ad ogni CSE c’era un’assemblea generale il giorno dopo in negozio con tutti i dipendenti. Si presume che chiuderà i battenti ai clienti intorno al 15 giugno e che i lavori si fermeranno in quella data. All’inizio di luglio o andremo in vacanza o andremo a lavorare in un altro negozio. Dovremo anche svuotare gli scaffali. Un’azienda verrà a ripulire dopo. »

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