Parere contro l’estradizione di dieci ex attivisti di estrema sinistra italiani

Parere contro l’estradizione di dieci ex attivisti di estrema sinistra italiani

Mercoledì, la Corte d’Appello di Parigi ha emesso un parere non supportato sull’estradizione di dieci ex attivisti di estrema sinistra italiani accusati dall’Italia di aver commesso atti terroristici durante gli “Anni di piombo” degli anni ’70 e ’80.

La Presidente ha affermato che la sentenza della Camera Investigativa sull’estradizione si basava sul rispetto della vita privata e familiare e sul rispetto del provvedimento contumaciale, sancito dagli articoli 8 e 6 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo, a sostegno della sua decisione.

L’annuncio di questa decisione congiunta è stato accolto con testimonianze attutite di intensa commozione, e gli ex attivisti, di età compresa tra i 61 ei 78 anni, sono caduti tra le braccia dei parenti presenti in aula.

I sostenitori di ex attivisti si sono radunati nella lobby per applaudire quando le informazioni sono arrivate loro.

“Sono così felice per il mio cliente (Enzo Calveti), temevo che finisse i suoi giorni in prigione”, ha risposto il suo avvocato, Me Jean-Louis Chalanset.

“Ci sono molte lezioni da imparare da Sergio Tornaghi”, ha detto il suo avvocato, Anna Antoine Comte. Ha aggiunto: “Sono state tre richieste di estradizione che sono state tutte respinte dalle corti d’appello in Francia. A mio avviso, gli italiani dovrebbero essere in grado di risolvere la loro storia faccia a faccia ed esaminare il loro passato”.

I 10 ex attivisti, due donne e otto uomini, ex membri delle Brigate Rosse o di un gruppo armato di estrema sinistra, sono oggetto di procedimenti di estradizione da più di un anno.

Con sorpresa di tutti, dopo mesi di trattative, il presidente Emmanuel Macron ha deciso nella primavera del 2021 di favorire l’attuazione degli ordini di consegna che l’Italia aveva recentemente rinnovato.

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Le autorità italiane hanno affermato che questi sei ex membri delle Brigate Rosse e quattro ex combattenti di gruppi armati erano stati condannati per terrorismo durante gli “anni di piombo”.

Il procuratore dello Stato italiano, Mi-William Gullet, ha indicato che “saremo in attesa di sapere se la Procura della Repubblica ha presentato ricorso per ribaltare la decisione” e per conoscere nel dettaglio le motivazioni della camera d’indagine.

Durante le udienze tenutesi tra il 23 marzo e il 15 giugno, ex attivisti che hanno accettato di parlare hanno raccontato ai giudici della loro vita in Francia a volte per quarant’anni.

Si credevano tutti protetti sul suolo francese, come dicevano loro stessi o attraverso la voce dei loro avvocati, grazie al Credo Mitterrand. L’ex presidente aveva promesso di non estradare ex attivisti tagliati fuori dal loro passato.

Un periodo di violente lotte sociali, gli “Anni di piombo”, segnati dall’escalation tra l’estrema destra e l’estrema sinistra composta da innumerevoli gruppi rivoluzionari, alcuni come le Brigate Rosse, provocarono più di 360 morti da entrambe le parti, migliaia feriti, 10.000 arresti e 5.000 condanne.

mk/PGA/tes

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