Occhiali collegati che leggono le labbra

Occhiali collegati che leggono le labbra

I ricercatori hanno sviluppato occhiali a contatto in grado di rilevare silenziosamente le parole articolate. Possono essere usati per controllare il proprio smartphone, o anche abbinati a un sintetizzatore vocale per dare voce a persone mute.

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Presto, i tuoi occhiali potrebbero essere in grado di controllare il tuo smartphone. I ricercatori della Cornell University negli Stati Uniti hanno integrato un sistema sonar su occhiali collegati in grado di rilevare i movimenti delle labbra. Si chiamano EchoSpeech, sono top secret e usano una montatura commerciale per occhiali.

Il sistema è costituito da due amplificatori miniaturizzati posti sotto un occhio che emettono onde ultrasoniche verso la bocca. Due microfoni posti sotto l’altro occhio registrano l’eco. La tuta consente di registrare quattro diversi segnali, che vengono poi analizzati da un sistema di apprendimento profondo che deduce i movimenti della bocca. Secondo i ricercatori, con solo due sessioni di allenamento, EchoSpeech può già riconoscere 31 comandi.

Un sistema che richiede solo uno smartphone

La scelta di un sistema audio al posto delle telecamere offre diversi vantaggi. I componenti sono più economici e più piccoli, il che rende gli occhiali più discreti e leggeri, e quindi più comodi da indossare. Anche l’autonomia è migliore. L’EchoSpeech funziona per circa dieci ore tra due ricariche, dove una soluzione simile con le telecamere è limitata a soli 30 minuti. Inoltre, l’elaborazione dei dati audio è molto più semplice. Gli occhiali inviano tutti i dati via Bluetooth a uno smartphone, che può elaborarli in tempo reale. Infine, questa soluzione è più rispettosa della privacy rispetto a una telecamera per la registrazione del volto. I dati vengono elaborati localmente e gli occhiali filtrano le basse frequenze, evitando così di registrare qualsiasi conversazione nell’ambiente circostante.

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Infine, EchoSpeech può rendere possibile la dettatura del testo in luoghi dove non è possibile parlare, ad esempio in una biblioteca o in un luogo rumoroso come un ristorante o una sala concerti. Inoltre, può essere abbinato a un sistema di sintesi vocale per dare voce alle persone mute e permettere loro di comunicare senza linguaggio dei segni. I ricercatori stanno attualmente lavorando per riconoscere le espressioni facciali, così come i movimenti degli occhi e della parte superiore del corpo. In particolare, un tale sistema potrebbe essere integrato in visori di realtà virtuale per animare l’avatar di un individuo.

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About the Author: Adriano Marotta

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