Night Road – Vacanza? È tutto cinema

Poiché 9 francesi su 10 vanno in vacanza in auto, è logico che il cinema, quando evoca le vacanze estive, trasporti i suoi eroi in auto, con gli svantaggi ei vantaggi di questo mezzo di trasporto. La Settima Arte è chiaramente più antica degli ingorghi della A6, ma è solo con la democratizzazione dell’auto e la fine degli anni ’50 che ha approfittato del fenomeno dell’immigrazione estiva. Tuttavia, prima di questo momento, il cinema aveva già evocato le vacanze, soprattutto le vacanze pagate, nel bel mezzo di bella squadra, di Julien Duvivier e dei suoi tre amici (Jean Gabin, Charles Vanel e Raymond Amos, fanno fatica ad allestire un pub. È il 1936, e il loro mezzo di trasporto non è una macchina, ma una bicicletta, il che non impedisce loro di ronzio”Quando camminiamo vicino all’acqua.”

“Ovviamente camminerà meno bene.”

Ma presto, il biclou lascerà il posto sulle strade come al cinema all’auto. Se il signor Hulot, alla guida di Jack Tate, ha continuato a rifiutare l’auto per le sue vacanze nel 1953, si è arreso ad essa, contro la sua volontà nel 1971, in passaggio, che, attraverso l’auto, critica la società dei consumi. L’auto prende il suo voto, quasi come 2ch da Bourvil in cornea nel 1965. Quando partirà per la residenza in Italia, non andrà oltre la fine del suo boulevard parigino dove Louis de Funes, nei suoi rotoli, trasformerà letteralmente i miei piedi di coraggio in un enigma, che renderà i poveri dire infelici privato delle ferie, ‘Non andrà bene ora’ Mentre stava descrivendo i dettagli del direttore arrabbiato e gli chiedeva cosa sarebbe diventato, sentì lo stesso Purville rispondere. “un pedone”.

La Facel Vega decappottabile per i Weekend Champions, di Jean-Luc Godard, nel 1967.

Un altro film, un’altra atmosfera, fine settimana Di Jean-Luc Godard Evoca anche una partenza. Una coppia alla guida della fantastica Facel Vega decappottabile. Il film, in caricatura surreale, taglia l’assurdità del tappo, anche tragico, in particolare attraverso la ripresa più lunga tracciata nella storia del cinema, mentre la telecamera si muove su un binario di 300 metri appositamente progettato per il film.

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La Renault 21 è stata messa a punto da Patrick Chirac, come simbolo di una certa mascolinità.
La Renault 21 è stata messa a punto da Patrick Chirac, come simbolo di una certa mascolinità.

Ma il cinema è eclettico, e per il surrealismo di Godard, per l’accusa all’auto, campeggio Di Fabian Ontinenti risponde, a suo modo, con la versione automobilistica della lotta di classe. Tutto va contro Gerard Lanvin e la sua Aston Martin DB5, Franck Dubusque, alias Patrick Chirac e la sua Renault 21 con cerchi e spoiler larghi e alti come dovrebbe essere. concept car“sottovuoto punk”Dove di fianco compare il numero di cellulare del suo proprietario, in cima al quale c’è la frase: “Sono single”.

Quindi, che si tratti dell’autore, del famoso, o anche semplicemente famoso, le auto e le vacanze vivono sempre una storia d’amore. Ama spesso la mucca.

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