I vandali distruggono un’opera dell’artista italiano Michelangelo Pistoletto

I vandali distruggono un’opera dell’artista italiano Michelangelo Pistoletto

Quando le fiamme si sono spente, dell’installazione di Michelangelo Pistoletto non restava che una cornice carbonizzata.

Opera di Pistoletto, intitolata Venere con stracciera in mostra a Napoli dal 28 giugno. Presentava una grande Venere nuda neoclassica in gesso, ispirata al Venere con mela dello scultore danese del XIX secolo Bertel Thorvaldsen, mentre fruga in una montagna di stracci.

Pistoletto ne fece diverse versioni Venere degli stracci. La prima, del 1967, aveva una Venere in cemento o cemento acquistata da un garden center, che era ricoperta di mica per creare una superficie luccicante. Altri includevano calchi in gesso di questa statua, e uno era realizzato in marmo greco contenente mica, secondo la Tate Gallery, che possiede uno dei pezzi.

Pistoletto diceva quotidianamente Corriere della Sera che le ragioni dell’attacco potrebbero essere molte.

“È un’opera che chiede rigenerazione, per la necessità di trovare equilibrio e armonia tra due anime che sono rappresentate da un lato dalla bellezza, e dall’altro dal consumismo, un disastro”, ha detto il 90enne- vecchio artista.

“Il mondo sta andando in fiamme comunque. Gli stessi spiriti che fanno la guerra sono quelli che incendiano Venere.

Pistoletto è un pittore, artista dell’oggetto e teorico dell’arte che è uno dei principali esponenti del movimento dell’Arte Povera italiana della fine degli anni ’60 e dei primi anni ’70, attraverso il quale gli artisti attaccavano l’ordine costituito nei settori politico, industriale e culturale.

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