Guerra del gas: l’Italia ha scelto l’Algeria per garantire la propria sicurezza energetica

Il presidente italiano si è recato in visita di Stato in Algeria lo scorso novembre. Dott

Da Roma, Murad R. (a cura di). – Leggendo i titoli della stampa italiana, non si può fare a meno di notare qua e là l’appello lanciato da molti esperti della penisola ad apprendere le lezioni dell’attuale fermento internazionale e accelerare l’attuazione del partenariato strategico con l’Algeria. Alcune voci chiedono addirittura dal nostro Paese il rilancio del progetto del gasdotto Galsea, che può rispecchiare questa comune volontà di perpetuare in modo significativo e significativo le relazioni bilaterali.

Alla luce dei dati provenienti dall’Ucraina, la tendenza in questa direzione è chiamata, secondo gli esperti italiani, ad acquisire importanza strategica, come l’Algeria, l’Italia e anche l’intera Europa. Alcuni ricordano che è con questo spirito che nasce nel 2003 l’azienda Galsi, in partnership con il gruppo Sonatrach e diverse aziende europee, per lo più italiane. A conferma che nel marzo 2005 a Milano sono state sottoscritte alcune lettere di intenti e che nel capoluogo lombardo si sono svolte approfondite trattative finalizzate alla definizione degli accordi per l’avvio dei lavori del gasdotto, che doveva costituire un finanziamento per il Scadenza 2010.

Oggi, e proprio sulla base della forza della partnership strategica voluta dai due capi di Stato, Abdelmadjid Tebboune e Sergio Mattarella, il rilancio di progetti così ambiziosi, su posizioni di forza e temi prioritari come sicurezza energetica, transizione e integrazione economica sono molto importanti. È apprezzato da entrambe le sponde del Mediterraneo e soggetti unanimi sia in Algeria che a Roma. Tutto ciò porterebbe, come racconta un esperto, ad una maggiore partecipazione delle imprese italiane agli sforzi di modernizzazione dell’economia algerina e andrebbe nella direzione di una crescita congiunta, auspicata dai due governi nei loro recenti incontri. Questo progetto collegherebbe due Paesi vicini, che negli anni hanno saputo coltivare vicinanza, armonia e simpatia, che si sono solidificati e concretizzati in tempi difficili.

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Da Algeri, il miglioramento delle condizioni di vita delle classi medie è un imperativo al centro delle scelte economiche della Nuova Algeria. Tutti i programmi di creazione di posti di lavoro varati dal governo, infatti, si basano soprattutto sulla volontà di concretizzare questo sforzo di diversificazione del tessuto produttivo nazionale, in cui l’Italia può facilmente inserirsi, attraverso la sua rete dinamica di PMI e PMI.

Da un punto di vista strategico, l’Italia, come il nostro Paese, accoglie sempre più immigrati dai paesi subsahariani, che hanno deciso di lavorare e stabilirsi in patria, e dato che questo fenomeno sta assumendo dimensioni importanti, Roma ha bisogno del sostegno dell’Algeria , nell’ambito di questo partenariato strategico, Per raggiungere un approccio internazionale ed europeo agli scambi economici, equilibrato e adeguatamente trattato.

Come ha ben sottolineato il Capo della diplomazia Ramtane Lamamra, durante il recente Vertice UE-Unione Africana a Bruxelles, la nostra regione ha più che mai bisogno di un piano internazionale per lo sviluppo economico dell’Africa; Servono ingenti investimenti per creare nuovi posti di lavoro perché continuare a privilegiare un approccio alla sicurezza a scapito di un approccio globale basato sullo sviluppo non giova a nessuno.

Algeria e Italia possono quindi mettere il loro partenariato strategico al servizio delle loro economie, ma anche al servizio di una migliore gestione delle relazioni economiche globali, che spesso si ripercuotono sugli aspetti politici e sociali dei paesi.

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