Giancarlo di Cataldo non ha finito Roma e la sua malavita

Giancarlo di Cataldo non ha finito Roma e la sua malavita

Da “Romanzo criminale” ad “Alba nera”, oggi tradotto in francese, lo scrittore e giudice dispose le sue sanguinose trame nella capitale italiana. Ha dipinto un ritratto oscuro di una città afflitta dagli inferi e si è evoluto nel corso dei suoi romanzi.

L’italiano Giancarlo di Cataldo a volte rallenta la sua narrazione per descrivere la sua città. Dimentica l’emozione, il movimento, il fuoco, la permanenza sui tetti di Roma, il sole di dicembre e quella luce molto speciale che unisce, ai tempi del prosecco, i meravigliosi cittadini e turisti. Quindi la sua natura profonda ritorna ai persiani e all’autore Romanzo Criminale, Subura dove Roma brucia Risale alla guerra dei clan, all’epoca dei teppisti, alle mafie che si ammazzavano davanti a pochi vescovi contando i punti…

Il suo nuovo romanzo Alba Nira Pubblicato in Italia nel 2019 e ora tradotto, sempre nella capitale. “Ma RomaAlba Nira è molto letterario, Il romanziere spiega. Di recente, a causa dell’epidemia, tra le altre cose, c’è stato un aumento della criminalità. Bisogna tenere presente che, adesso, non c’è più un certo capo, ma la stratificazione della piccola e grande mafia che, quando le cose vanno bene, si spartiscono il territorio o lo contestano sparando e uccidendo, quando qualcuno invade la terra di un altro . La piccola criminalità di strada è più violenta di prima e spesso fuori controllo. Il blocco della pandemia ha scatenato istinti selvaggi tra le classi più disperate. E poi, ci sono molti farmaci in circolazione. »

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