Diventare uomo in “A Ciambra” di Jonas Carpignano

di Anis Ndiku | Postato il 02/04/2021 alle 9:30 | Aggiornato al 04/02/2021 10:08

Bio ha 14 anni e vuole essere come un adulto. Come suo fratello maggiore Cosimo, ama bere e fumare e impara a giocare a giochi pericolosi di delirio giovanile. In questo toccante cortometraggio, il regista Jonas Carpignano affronta il tema dell’identità faccia a faccia e presenta un’immagine sorprendente e senza vita che il destino divide.

L’Italia non è tutta la dolcezza della vita, le assurdità mondane e i monumenti turistici. L’Italia è anche povertà, pericolo e disuguaglianza sociale. Colpisce uomini e donne, giovani e anziani, attaccando le loro dita e la loro sicurezza. Immersi nella fredda, oscura e vivace Calabria, due mondi convivono. Da un lato c’è ZingariI rom invece sono calabresi e italiani. Non c’è né il bene né il male in questi due gruppi.

Il giovane Pyo, 14 anni, è vivere, vivere, per vivere devi imitare il più grande. Parliamo ad alta voce, ci dedichiamo a rapine, andiamo in discoteca e soprattutto cerchiamo di indossare scarpe spesso troppo grandi per un giovane in cerca di identità.

A Ciambra È una storia d’amore fraterna satura di silenzio, comprensione e risate attutite dallo scricchiolio dei materassi. Persi tra italiani e rom, cerchiamo di sistemare i pezzi rotti della storia di un fratello di cui non sappiamo quasi nulla.

Bio ed Eva (Kudos Sihon) in moto

Questo meraviglioso cortometraggio è accaduto Jonas Carpignano, Direttore Il Mar Mediterraneo (2015) ha prodotto un lungometraggio realizzato in occasione di Due settimane per i registi Al Festival di Cannes 2017. Ha anche vinto un premio Il cinema europeo Ha gareggiato per il miglior titolo di film in lingua straniera negli anni ’90Decimo Oscar. Tuttavia, non è stato nominato.

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