Una “finale” in assenza del Mondiale per Mancini

Una “finale” in assenza del Mondiale per Mancini

“La delusione è ancora grande, ma dobbiamo ricominciare”, ha riassunto il tecnico italiano Roberto Mancini al ritorno allo stadio di Londra dove la sua Nazionale è diventata campione d’Europa lo scorso luglio. Da questo trionfo, gli Azzurri sono ricaduti brutalmente sulla terra, battuti in casa ad ottobre nelle Finali 4 della Società delle Nazioni dopo tre anni senza sconfitte e soprattutto privati ​​del Mondiale dalla modesta Macedonia del Nord (0-1) in Marzo .

Ecco Roberto Mancini, colui che aveva dato un’anima alla squadra azzurra dopo il precedente passo falso sulla strada del Mondiale-2018, costretto a ripartire quasi da zero, con all’orizzonte il lontano traguardo di Euro-2024. . Prima di aprire questo nuovo progetto, la “Finalissima” di mercoledì sembra soprattutto l’occasione per chiudere la parentesi incantata di Euro 2020, dove l’Italia aveva sedotto, vinto e infine sconfitto battendo ai rigori la Spagna in semifinale poi nello stesso via l’Inghilterra in finale.

Il “der” di Chiellini

Questa è la terza volta che questo duello viene organizzato tra i campioni d’Europa e del Sud America. La Francia aveva vinto la prima contro l’Uruguay (2-0) nel 1985 e l’Argentina la seconda contro la Danimarca (1-1 dopo, 5 tiri in porta a 4) nel 1993. Questa partita sarà quindi prima quella degli “eroi di Wembley”, ha annunciato il tecnico, a cominciare da capitan Giorgio Chiellini che giocherà, a 37 anni, la sua 117esima e ultima partita internazionale.

Salvo poche eccezioni (l’infortunato Ciro Immobile, Federico Chiesa o Domenico Berardi), i campioni d’Europa riassaporeranno dunque ancora una volta il sapore un po’ dimenticato delle “notti magiche”. Compreso Leonardo Spinazzola, guarito dalla rottura di un tendine d’Achille che lo aveva privato della finale ma ora recuperato per giocare almeno parte della partita. Mancini approfitterà invece delle prossime quattro gare di giugno, in Lega delle Nazioni (due volte Germania, Ungheria e Inghilterra), per iniziare a portare aria fresca in una squadra che da qualche mese è molto meno esaltante. L’Argentina avvierà la sua preparazione per la Coppa del Mondo 2022 in Qatar (21 novembre-18 dicembre) a Londra, dove incontrerà al primo turno Arabia Saudita, Messico e Polonia.

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La risposta a Mbappé

Lionel Messi, con i suoi compagni, sarà senza dubbio desideroso di dimostrare al suo compagno di squadra del Paris SG Kylian Mbappé che il livello del calcio sudamericano forse non è così lontano da quello del Vecchio Continente. L’attaccante dei Blues ha infastidito alcuni nazionali di Albiceleste credendo la scorsa settimana che il calcio sudamericano “non fosse così avanzato”, a causa della mancanza di potere da parte dei giocatori per giocare “sempre partite di alto livello”. Lautaro Martinez, marcatore dell’Argentina che ha vinto la Copa America nel 2021 battendo il Brasile, ha trovato queste osservazioni “ingiuste”, dicendosi “molto contento di dove siamo”.

Tanto più che quasi tutti i nazionali argentini giocano in Europa, alcuni ben noti agli italiani come Martinez (Inter), ma anche Paulo Dybala (compagno di squadra di Chiellini fino a questa stagione), Joaquin Correa (Inter) o Nicolas Gonzalez (Fiorentina). E se è vero che la squadra allenata da Lionel Scaloni non incontra una nazione europea da più di due anni e mezzo (2-2 contro la Germania nell’ottobre 2019), è ancora in una serie impressionante di 31 partite senza sconfitte (21 vittorie, 10 pareggi). Non è poi così lontano il record di 37 partite su cui l’Italia si è fermata ad ottobre.

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