Ricercata resa all’Italia, permutata il 24 marzo

Ricercata resa all’Italia, permutata il 24 marzo

Venerdì un pubblico ministero della Corte d’appello di Lione ha chiesto l’estradizione in Italia dell’attivista anti-globalizzazione Vincenzo Vicchi, oggetto di un mandato d’arresto europeo dal suo Paese dopo essere stato condannato per una pesante pena detentiva per violenze al vertice del G8 di Genova nel 2001 .

“Sosterrò sempre con forza e con forza l’estradizione del sig. (Vincenzo) Vicchi in Italia”, ha dichiarato David Aumonnier durante l’udienza davanti alla camera investigativa della Corte d’Appello di Lione, rivendicando una recente decisione in tal senso della Corte di Giustizia dell’Unione europea.

“Hai una scelta morale da fare. Ho sempre dato per scontato quello che ho fatto, sono orgoglioso di me stesso”, ha confermato al termine dell’udienza di Vicki alla corte, che emetterà le sue deliberazioni il 24 marzo. Aveva annunciato in precedenza in apertura dei colloqui, durati più di tre ore, “mi rifiuto di consegnare la questione alle autorità italiane”.

Dopo il caso Rennes nel 2019 e Angers nel 2020, che hanno respinto la richiesta italiana, la camera investigativa della Corte d’appello di Lione è la terza ad esaminare la validità del mandato d’arresto europeo.

Davanti al tribunale si sono radunate circa 120 persone che, prima dell’udienza, hanno denunciato la natura “politica” del mandato emesso nel 2016, che ha portato all’arresto del sig. Vicki nell’agosto 2019 nel Morbihan, dove era rifugiato. e dove funziona.

Venerdì mattina da Milano è arrivato un pullman pieno di tifosi di Mr Vicky, con 25 persone a bordo, compreso suo padre. I manifestanti hanno innalzato diversi striscioni sull’edificio del tribunale penale.

Giuseppe Vecchi ha risposto: “Sono qui per solidarietà, per la speranza, che tutto questo possa finire come deve”.

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“Vicenzo il galeotto” cantavano: “Non uccideva, non rubava, ma fingeva”.

Lawrence Petit, portavoce del comitato di sostegno, ha dichiarato: “Noi difendiamo il nostro compagno Vincenzo, ma anche, attraverso di lui, tutti i cittadini europei che, con la loro manifestazione, possono trovarsi condannati da un giudizio ingiusto”.

La corte d’appello di Angers ha sostanzialmente giustificato la sua decisione con il fatto che la criminalizzazione della “distruzione e saccheggio”, istituita sotto Mussolini e condannata in via definitiva a dieci anni di reclusione in Italia, non aveva analoghi in Francia. Le argomentazioni sono state riprese venerdì dagli avvocati di Vicky, Catherine Glon e Maxime Tessier, che hanno anche evidenziato gli “attacchi alla famiglia e alla vita privata” che questa resa costituirebbe per l’Italia.

Tale reato prevede una pena da otto a quindici anni di reclusione per “complicità” nella partecipazione a un grave turbamento dell’ordine pubblico per semplice “competizione morale”.

Dopo un nuovo ricorso della Procura della Repubblica, la Corte di Cassazione si era pronunciata sulla Corte di Giustizia dell’Unione Europea. Ciò aveva, nel marzo 2022, indicato che non era richiesta “corrispondenza completa” e che la Francia non poteva opporsi all’estradizione. La Corte di Cassazione ha quindi rinviato la causa alla Corte d’Appello di Lione.

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