Nel processo per il crollo del Ponte di Genova, queste intercettazioni travolgono i responsabili dei lavori

Nel processo per il crollo del Ponte di Genova, queste intercettazioni travolgono i responsabili dei lavori

Antonino Gallofaro / Credito fotografico: MARCO BERTORELLO / AFP

A cinque anni dal crollo del Ponte Morandi di Genova, che nella sua caduta provocò la morte di 43 persone, inizia il processo contro i responsabili del ponte e la famiglia Benetton, titolari della società che ne gestiva l’attività. Con una domanda comune: la tragedia poteva essere evitata? Forse stando ai primi elementi del processo.

Le immagini delle telecamere a circuito chiuso sono degne di un film catastrofico. Cinque anni fa, il 14 agosto 2018, crollava il Ponte Morandi a Genova trascinando con sé i mezzi nell’infrastruttura. Circa 43 persone hanno perso la vita in questa tragedia e più di 600 persone che vivevano nelle vicinanze hanno dovuto trasferirsi.

Ma si poteva evitare la tragedia del Ponte Morandi? È quanto emerso dal processo, iniziato un anno fa. I responsabili del ponte e la famiglia Benetton, proprietaria dell’azienda che lo gestisce, erano a conoscenza di questi difetti strutturali, secondo alcuni testimoni. Tra loro: Gianni Meon, confidente Benetton e membro del consiglio di amministrazione della società che gestiva il Ponte Morandi. La polizia ha intercettato una telefonata con il suo avvocato, con le sue dichiarazioni inequivocabili pubblicate sulla stampa.

“Era nostra responsabilità ricostruire quel ponte”.

“Sapevamo che il ponte aveva un problema di progettazione. Quando abbiamo acquistato l’azienda, abbiamo detto che ci andava bene. Era nostra responsabilità ricostruire quel ponte”, possiamo sentirlo durante questo scambio telefonico.

Incolpare i progettisti del ponte 60 anni fa è la linea di difesa dei 59 accusati, a volte irritando le famiglie delle vittime. “Il pont ne s’est pas effondré à cause d’un problème de conception. He faut que ce soit clair et limpide. Le pont n’a pas été entretenu correctement”, assicuro ainsi Egle Possetti, qui a perdu sa sœur dans il dramma. I giudici ascolteranno gli imputati per la prima volta il mese prossimo.

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