Mancini conduce 7-1 contro Martinez: contro l’italiano i numeri non parlano per il tecnico belga

Nel 2013, ai catalani è bastato un tiro in porta per rubare la FA Cup all’altro Roberto


Attraverso Jonas Bernard e Rocco Minnelli

DrIn memoria di Roberto Martinez, si rivivono a priori vagamente gli incontri con Roberto Mancini, tutti sull’asse Wigan-Manchester (Città) e circoscritti al periodo 2009-2013.

Cioè, il bilancio non richiama certo 7 sconfitte in 8 scontri diretti. Nella sua mente, era il suo omonimo a prendere i contorni di bête noire. Con Sir Alex Ferguson, è l’italiano che, in proporzione, è rimasto con meno punti. Le briciole sono in realtà…

Se però si considera che questa è l’ultima impressione, e l’ultima importante prestazione, allora il catalano può ripercorrere l’album dei suoi duelli con il prossimo avversario di Monaco con un largo sorriso. L’unico gol che Wigan è riuscito a segnare è arrivato dalla sua unica vittoria sul Mancini City. Quel gol gli ha dato anche il suo unico titolo fino ad oggi – se escludiamo la promozione con lo Swansea, l’ultima da giocatore, la sua prima squadra dalla panchina (2007-2009) – la FA Cup 2012-2013. Un risultato infernale che ha sicuramente dovuto chiacchierare con il suo assistente ai Red Devils dall’agosto 2018: Sean Maloney. Quel pomeriggio, a Wembley, contro un avversario ridotto a 10 (escluso Zabaleta), è stato l’ex ala scozzese-diventato allenatore a calciare d’angolo con un colpo di testa vincente per il ‘sub’ Ben Watson, infortunato per la maggior parte della stagione… Un gol segnato nei minuti di recupero dall’unico tiro in porta di “Latics” in tutta la partita: questa singolarità ti ricorda qualcosa di casuale? “E’ sicuramente il mio miglior risultato”, conferma Roberto Martinez. “Bisogna contestualizzare le cose: vincere in una delle competizioni più prestigiose contro il campione uscente è stato, per un piccolo club di Premier League, davvero straordinario. Fa parte della magia della coppa e del calcio. Lo dimostra che in novanta minuti tutto è Forse”.

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Tuttavia, l’11 maggio 2013, il cielo sembrava disastroso per Roberto Mancini e Wigan, il tempo era burrascoso. L’odore dell’erba di Wembley bruciava per il tecnico transalpino, responsabile agli occhi della sua dirigenza per non essere riuscito a guidare le “nazionali” al rinnovo del titolo scudetto. Nelle ore che precedono la finale, Sky Sport ha annunciato la sua immediata dimissione nonché il nome del suo successore, Manuel Pellegrini, davanti ai giocatori manconiani come spettatori attoniti. Alla fine, la sconfitta accelererebbe le cose, con Mancini che non riesce nemmeno a concludere la stagione.

L’11 maggio 2013, il bouquet dei vincitori aveva un misterioso odore di crisantemi. Dopo aver perso 3 giorni contro l’Arsenal, il Wigan è diventato il primo club della storia a vincere la FA Cup ed essere retrocesso nella stessa stagione…

Ma se Mancini ha lasciato il Manchester City per una porta sul retro, questa campagna di Coppa Nazionale è stata il punto di partenza per la carriera di Roberto Martinez, che è stato promosso alla guida dell’Everton la stagione successiva dove sarebbe caduto contemporaneamente a Romelu Lukaku. .

Alla vigilia del match, Roberto Mancini ha voluto essere un filosofo nei loro confronti: “Ho vinto, partecipato e perso con lui in Inghilterra. È il calcio. Ho un piano speciale perché venerdì è Martinez opposto? Il Belgio è il migliore squadra in Europa con la Francia, conosciamo le loro capacità e hanno grandi giocatori Ma dobbiamo concentrarci sul nostro gioco per vincere la partita e immagino che il Belgio farà lo stesso. Allo stesso tempo, Roberto Martinez ha elogiato il suo collega italiano”. Mi sono sempre piaciuti gli allenatori tattici. È arrivato in Inghilterra con grandi ambizioni e ha fatto capire a tutti che il Manchester City poteva vincere il campionato. E il modo in cui hanno fatto quell’anno, è stato fantastico. È un allenatore che sa infondere quella voglia di vincere lavorando molto sull’aspetto psicologico dello spogliatoio. Questo è qualcosa che apprezzo molto. “

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