L’Italia reintroduce i controlli alle frontiere con la Slovenia

L’Italia reintroduce i controlli alle frontiere con la Slovenia

Come altri nove paesi dell’Unione Europea, tra cui la Francia, che hanno deciso di chiudere alcune delle loro frontiere, in seguito all’attacco di Hamas contro Israele il 7 ottobre, l’Italia ha notificato a Bruxelles che sospenderà gli accordi di Schengen alla frontiera con la Slovenia. Si intende bloccare i migranti in arrivo attraverso la rotta balcanica e le possibili infiltrazioni terroristiche.

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Sono afghani, bengalesi, curdi, pakistani e perfino nordafricani. E molti cercano di raggiungere paesi, come Germania e Francia, attraverso il confine sloveno e la vicina regione del Friuli-Venezia Giulia.

Dal 1° gennaio 2023 sono oltre 16.000 i migranti irregolari arrivati ​​in questa regione del nord-est italiano, riferisce il corrispondente di RFI a Roma, Anne le Nir. Una cifra irrisoria rispetto al numero degli sbarchi nel sud della penisola. Ovvero 140mila persone, l’85% in più rispetto al 2022.

Ma secondo i servizi italiani, più che mai, “ lupi solitari del terrorismo » probabilmente arriveranno in Italia attraverso la rotta balcanica. Ecco perché, di fronte alle crescenti minacce di azioni violente all’interno dell’Unione Europea, il governo Meloni ha deciso di blindare il confine con la Slovenia. Questa misura di sicurezza eccezionale entrerà in vigore il 21 ottobre per un periodo di 10 giorni, rinnovabile per sei mesi.

Sospensione temporanea dell’area Schengen

Dal 4 ottobre sono stati ripristinati i controlli alla frontiera slovacca anche da parte di Polonia, Repubblica Ceca e Austria.

Inoltre, l’Austria ha anche annunciato l’istituzione di controlli al confine con la Repubblica Ceca per scoraggiare i trafficanti di migranti. Una decisione che segue quella della Germania di rafforzare i controlli stazionari ai confini con Polonia, Repubblica Ceca e Svizzera.

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Il ripristino di tali controlli nello spazio Schengen è consentito solo in circostanze eccezionali. Questa decisione deve essere notificata a Bruxelles prima di poter essere attuata.

I ministri europei della Giustizia e dell’Interno si incontreranno questo giovedì 19 ottobre a Bruxelles per discutere le misure volte a rafforzare la sicurezza nell’Unione europea in seguito agli attacchi terroristici ad Arras, in Francia e in Belgio, nonché le preoccupazioni sull’impatto del conflitto tra Israele. e Hamas.

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