La Russia dice che non vuole la guerra

Il presidente russo Vladimir Putin ha dichiarato martedì di voler “continuare a lavorare insieme” con gli occidentali sulla sicurezza europea per disinnescare la crisi sull’Ucraina.

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“Siamo pronti a continuare a lavorare insieme. Siamo pronti a percorrere la strada dei negoziati”, ha dichiarato a Mosca durante una conferenza stampa con il cancelliere tedesco Olaf Schulz.

Tuttavia, ha lamentato ancora una volta il rifiuto da parte dell’Occidente delle sue principali richieste, denunciando il mancato ricevimento di una “risposta purtroppo costruttiva” ad esse.

Queste richieste segnano la fine della politica di espansione dell’alleanza, l’impegno a non dispiegare armi offensive vicino al territorio russo e il ritiro delle infrastrutture della NATO dai confini del 1997, prima che l’organizzazione non ospiti più ex membri del blocco sovietico.

Il presidente russo ha anche sottolineato che non si arrende a queste richieste e che queste richieste faranno parte del “nodo” dei colloqui russo-occidentali.

Vogliamo (guerra) o no? ovviamente no. Ecco perché presentiamo le nostre proposte per il processo negoziale.

Putin ha anche confermato un “ritiro parziale dell’esercito” dal confine con l’Ucraina, ma ha rifiutato di commentare.

Ha anche affermato che “non può chiudere gli occhi sul modo in cui Stati Uniti e Nato affrontano il principio di indivisibilità della sicurezza”, considerando che l’Occidente sta cercando di rafforzare la propria sicurezza a spese di quella russa.

Tra i temi avanzati su cui le proposte occidentali concordano con quelle russe c’è il tema del controllo delle armi a corto e medio raggio.

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Per quanto riguarda il conflitto tra le forze ucraine e i separatisti filorussi nell’Ucraina orientale, dove il processo di pace è in stallo da più di due anni mentre i mediatori franco-tedeschi cercano di rianimarlo, M. Schulz e Putin hanno insistito ancora una volta sul loro impegno per gli accordi di Minsk del 2015.

Ma il presidente russo ha accusato ancora una volta il governo ucraino di aver commesso un “genocidio” della popolazione delle regioni separatiste, senza precisare queste accuse, che erano già state mosse lo scorso anno.

Russia e Ucraina si accusano a vicenda di ostacolare il processo di pace.

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