Italia: squadra sanzionata per essersi rifiutata di riprendere il match dopo insulti razzisti

Italia: squadra sanzionata per essersi rifiutata di riprendere il match dopo insulti razzisti

Partita persa 3-0, un punto di rigore e 80 euro di multa. Il club di Arcellasco d’Erba ha condiviso il verdetto della commissione disciplinare in merito i suoi social network. Ma se questo club della provincia di Como in Lombardia è stato sanzionato in questo modo è per un’iniziativa della sua squadra under 18 che sostiene con fermezza e orgoglio.

Il 26 aprile i suoi giocatori hanno deciso di lasciare il campo durante il secondo tempo della partita di campionato contro il Bresso. Ciò che ha motivato la loro decisione: un insulto pronunciato da un loro avversario, che gli è valso l’espulsione dall’arbitro dell’incontro. Rimontato, l’autore dell’insulto ha poi lasciato il prato rompendo il palo d’angolo e ripetendo l’insulto, secondo il sito ErbaNotizie. Se l’incontro è stato interrotto il tempo per ripararlo, i giocatori di Arcellasco d’Erba si sono quindi rifiutati di terminare la partita a posteriori.

“Siamo orgogliosi della scelta dei nostri giovani”

Nella sua relazione, la Commissione Disciplinare evoca una decisione che è “frutto di un episodio deplorevole ed estremamente negativo” ma che il regolamento la obbliga a sanzionare con una sconfitta sul tappeto verde, una multa e un punto di penalità. Anche Bresso è stato multato di 80 euro per aver rotto il palo d’angolo e il suo giocatore è stato squalificato per 11 partite per il suo insulto razzista.

“Siamo orgogliosi della scelta dei nostri giovani, scrive sulla sua pagina Facebook il club di Arcellasco d’Erba. Sapevamo che avremmo perso questa partita 3-0, questa è la regola (discutibile, ma questa è la regola). Lo accettiamo. Si parla di inclusione, lotta al razzismo, rispetto, e poi… La scelta legittima e coraggiosa di un gruppo di ragazzi è punibile anche con una multa e un punto di rigore. Forse è giunto il momento di smettere di parlare in un modo e agire in un altro. Vogliamo anche sottolineare la solidarietà e il pieno sostegno della squadra avversaria. »

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“Ci aspettavamo che il giudice sportivo non ci imponesse una multa o un punto di penalità per aver inviato un segnale”, spiega il vicepresidente del club Andrea Colombo. Non faremo ricorso perché il termine è scaduto e non ci interessano questi punti persi. Vorremmo solo che le cose cambiassero e un arbitro per poter fermare il gioco in un caso del genere. »

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