Italia: la Juventus vacilla prima del confronto con l'Inter, e rallenta anche il Milan | TV5MONDE

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Caduta dall'alto la Juventus di Torino e Milan: pur mantenendo rispettivamente sei e quattro vittorie consecutive, sabato sono state neutralizzate in casa contro Empoli (1-1) e Bologna (2-2).

E se la svolta nel Campionato Italiano 2023-24 fosse già avvenuta, una settimana prima del 23 e del incandescente “derby d'Italia” tra Inter e Juventus a San Siro?

La Juventus resta in testa, a due punti dall'Inter, ma i bianconeri perdono l'occasione per prendere il largo. Potrebbe addirittura essere scalzato dal primo posto domenica sera se il Milan (che ha giocato due partite in meno) riuscisse a sconfiggere la Fiorentina (quinta).

Senza Adrien Rabiot e Federico Chiesa, assenti per la seconda partita consecutiva, gli uomini di Massilemiano Allegri sono stati malmenati nel primo tempo dall'Empoli, che ha affrontato due volte Wojciech Szczesny.

A stupire è stata l'espulsione del palo Arkadiusz Milik al 18', a causa di un intervento violento su Alberto Ceri dopo averne perso il controllo.

“Buona partita” per Allegri

Al rientro dallo spogliatoio, i bianconeri mettono i puntini sulla lettera grazie a Vlahovic: approfittando di un pallone mancato dalla difesa toscana, l'attaccante serbo ha segnato al 50' il suo sesto gol in quattro partite di campionato giocate a gennaio!

Ma proprio quando sembrava decisamente in vantaggio, la Juventus si fa sorprendere al 70' da un tiro dalla distanza di Tommaso Baldanzi.

“Abbiamo fatto una buona partita – ha insistito Allegri al microfono di DAZN -. Abbiamo provato a vincere questa partita quando eravamo in dieci dopo un quarto d'ora. È il calcio, che complica un po' le nostre ambizioni, ma è così”. “Non è possibile vincere tutte le partite.”

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Insiste: “Questo pareggio non deve farci abbassare la testa. Il nostro obiettivo resta quello di finire la stagione tra le prime quattro e l'Inter resta la squadra più forte del nostro campionato”.

Una squalifica, tre rigori, di cui due sbagliati, e quattro gol, l'incontro tra Milan e Bologna mantiene tutte le sue promesse.

Contro la discriminazione

Questa è stata soprattutto l'occasione per entrambe le squadre di compiere un gesto forte contro la discriminazione e a sostegno di Mike Maignan, bersaglio di insulti razzisti e urla di scimmia sabato scorso a Udine.

Al 16', in riferimento al numero di maglia del portiere dei Blues, i giocatori hanno smesso di giocare per salutare i tifosi di San Siro, che chiamavano da Milano, e davanti a un messaggio di Martin Luther King visualizzato sul maxischermo dello stadio. Hanno acceso le torce sui loro cellulari.

Poi il Bologna approfitta grazie a Giosuè Zecce, prima che venga concesso al Milan un rigore che rilancerebbe la perenne polemica arbitrale in Italia, che fece esplodere di rabbia l'allenatore del Bologna, e il Bologna escluse Thiago Motta.

Olivier Giroud sbaglia il suo tentativo, ma il Milan pareggia con Ruben Loftus-Cheek prima della fine del primo tempo.

Nella ripresa, Theo Hernandez sbaglia il secondo calcio di rigore per il Milan, il primo in una partita di Serie A dal 2015. I lombardi passano in vantaggio con Loftus-Cheek, prima che il Bologna pareggia ai supplementari con un calcio di rigore.

Il Milan è terzo con 46 punti, molto davanti a Juventus (53 punti) e Inter (51 punti), mentre il Bologna è settimo (33 punti).

L'allenatore del Milan Stefano Pioli conferma: “Abbiamo fatto tutto il possibile per vincere questa partita nonostante tante situazioni negative. È davvero un peccato aver sbagliato due calci di rigore, ma significa anche che non meritavamo di vincere questa partita”.

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