In Italia, perché Corniglia è il paese più sottovalutato delle Cinque Terre

In Italia, perché Corniglia è il paese più sottovalutato delle Cinque Terre

Terza terra, Corniglia è spesso sottovalutata o denigrata rispetto ai suoi vicini. Tuttavia, il suo fascino autentico e il suo arredamento in mezzo ai vigneti meritano una deviazione e devono essere guadagnati.

Un pomeriggio di primavera, in uno dei vicoli di Corniglia, la terza terra delle Cinque Terre, una turista italiana dice all’amica: “Secondo me, Corniglia è la più brutta(“Secondo me Corniglia è la più brutta delle terre”). Non ci serviva altro per dimostrare il contrario. Corniglia è il terzo paese che compone questo ambiente mozzafiato e questa esplosione di colori nel Mar Mediterraneo, a circa 85 km da Genova. Inoltre è l’unica delle cinque che non ha accesso diretto al mare. Al contrario, è più all’interno e lo domina da un promontorio. La sua esposizione lo rende unico rispetto a questi quattro vicini. Ecco i beni del borgo di Corniglia.

Fascino autentico

Corniglia non si svela facilmente. Scesi dal treno, per accedere alla bellezza di questo borgo arroccato, bisogna salire i 382 gradini della Lardarina scalinata. Ad ogni fatica una ricompensa: giratevi ogni tanto per ammirare il panorama, e questo è solo un assaggio. Terminata questa fase si avverte l’impressione di aver meritato l’accesso al villaggio. Corniglia rivela poi ai più coraggiosi – e ai più sportivi – tutto il suo fascino. Un fascino diverso da quello di Monterosso al mare, Vernazza, Manarola e Riomaggiore. Qui niente mare, anche se sappiamo che non è molto lontano, ma l’atmosfera di un paese più ancorato alla terra, più autentico. Case basse a volte colorate, a volte in pietra, una piazza centrale animata dal frastuono della gente sulle terrazze dei caffè, vicoli stretti, quasi labirintici… Corniglia vale la pena perdersi.

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Vista mozzafiato

Magnifici punti panoramici sono accessibili da diversi punti del villaggio. Stelian Porojnicu / Designpics – stock.adobe.com

Magnifici belvedere sono accessibili da più punti del paese, ma per trovare il più eccezionale di tutti bisogna attraversare Corniglia fino al belvedere. Da qui, il mare a perdita d’occhio. Avrai voglia di restare per ore, appoggiato al muro, scrutando l’orizzonte e ogni lato per vedere gli altri paesi. Da qui, il tramonto è uno spettacolo da non perdere.

Vigneti

Corniglia è delimitata da vigneti terrazzati che tengono in equilibrio e danno l’impressione di voler scivolare verso il mare. Questo panorama consente alla terza terra di differenziarsi dai suoi vicini. Qui, in particolare, si produce lo Schiaccetrà – nome dialettale riferito al fatto di pigiare l’uva – un vino dolce e sciropposo che è l’orgoglio degli abitanti delle Cinque Terre. Ritrovo al bar Terza Terra situato al belvedere. Accomodatevi a uno dei tavolini di questa minuscola terrazza e lasciatevi tentare da un vino locale. Un bicchiere di Vernaccia di Corniglia davanti al tramonto… l’ideale per concludere in bellezza la giornata.

escursionismo

L’escursione sul sentiero Azzurro che collega Manarola a Corniglia è sicuramente una delle più difficili ma è anche una delle più belle Julia Lavrinenko – stock.adobe.c

Come detto prima, l’arrivo a Corniglia va meritato. L’escursione sul sentiero Azzurro che collega Manarola a Corniglia è sicuramente una delle più difficili ma anche una delle più belle. Prendi le tue migliori scarpe da passeggio e preparati a lavorare sul tuo cardio. Da Manarola la salita è impegnativa ma c’è un’alternativa: è possibile andare in autobus fino al paese di Volastra. Questo vi permetterà di sfuggire alla salita e guadagnare una trentina di minuti di cammino. Quindi, goditi il ​​paesaggio mozzafiato passeggiando direttamente in mezzo ai vigneti fino alla discesa verso questo pezzo di terra colorata nel mezzo di un ambiente verde.

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