Giro d’Italia – Mauro Gianetti: “Un’altra scoperta, Joao Almeida…”

Giro d’Italia – Mauro Gianetti: “Un’altra scoperta, Joao Almeida…”

Due giorni prima della partenza del Giro d’Italia105a edizione (dal 6 al 29 maggio), capofila diEmirati Arabi Uniti ha parlato del suo giovane leader, Joao Almeida. Mauro Gianetti elogi per il portoghese che, a 23 anni, sta per giocare la sua terza Giro. 4° e 6° della manifestazione in passato, ora leader diEmirati Arabi Uniti (all’ombra di Tadej Pogacar chi contesterà il Giro di Francia), lo climber-roller punta a salire sul podio, o addirittura a vincere il Giro d’Italia. Il suo manager ha rilasciato un’intervista a VeloNews sul suo protetto.

Video – Joao Almeida prima di iniziare questo 105° Giro d’Italia!

“Sarà per uomini forti e Almeida è giovane, sta facendo progressi”

“Per noi è una scoperta”pensa l’italiano. “Abbiamo visto due anni fa di cosa era capace. Ha faticato un po’ per finire, ma ha fatto molto bene. Il livello al Giro d’Italia è alto, ci sono un bel po’ di bravi corridori ma per Almeida è importante vediamo qual è il suo livello e se è migliorato. La classifica generale è un obiettivo e, come squadra, partiamo con l’idea di fare del nostro meglio, anche di vincere”.

“Certo non siamo gli unici con questa ambizione, ma correremo senza pressioni. Crediamo di poter fare un buon Giro d’Italia con Joao Almeida. È possibile, ma c’è anche Richard Carapaz (INEOS Grenadiers), Mikel Landa (Bahrain Victorious)… la lista di partenza è di ottima qualità e ci darà forse uno dei Giri più duri. Sarà per uomini forti e Almeida è giovane, sta andando avanti, è migliorato dall’inizio della stagione, può fare un’ottima gara, siamo fiduciosi”conclude Mauro Gianetti.

“Juan Ayuso, è ancora presto per mandarlo al Giro di Spagna”

Per quanto riguarda Juan Ayusol’altra pepita della squadra che è appena arrivata 4a nella Giro della Romandia e 5° in Giro della Catalogna, Emirati Arabi Uniti esita ancora ad allinearlo con il Giro di Spagna a fine estate. “Ha ancora solo 19 anni, ma ha un tale talento. Abbiamo visto cosa può fare al Tour de Romandie senza essere al 100 percento. È sicuramente uno degli uomini del futuro. ma è ancora un po’ presto per pensare al Vuelta. La stagione è lunga, abbiamo una grande responsabilità per costruire il suo futuro con lui. Lasceremo parlare il corpo e decideremo se è pronto per il Giro di Spagna “Non è il tipo da correre e vedere cosa succede lì , è un concorrente, un vincitore. Ecco perché decideremo di concerto con il suo allenatore e lui stesso”.

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