“Dovremmo avere pluralità nel dibattito pubblico”

“Dovremmo avere pluralità nel dibattito pubblico”

Si destreggia con l’italiano e il francese. La scorsa notte ha sognato in bambara, una delle tante lingue della Costa d’Avorio. Aboubakar Soumahoro, 42 anni, laureato in sociologia e sindacalista, siederà giovedì 13 ottobre in Parlamento, dominato dall’alleanza dei diritti. Una novità per un uomo di colore.

Membro dell’alleanza Greens-Gauche, è uno dei difensori di “braccianti“, coloro che lavorano con le braccia. Aboubakar Soumahoro così ha creato diversi comitati per questi immigrati sfruttati nei campi di pomodori e altri ortaggi in Italia. Lo visse nella sua carne, quando arrivò all’età di 19 anni: “Siamo immersi direttamente nelle difficoltà della vita, nello sfruttamento, nella discriminazione… Difficoltà di ogni genere dal punto di vista del lavoro”.

“Ero senza casa. Mi sono ritrovato in Italia e ho dormito nei campi, per strada. E allo stesso tempo ho lottato per uscire da questo fango di sfruttamento”

Aboubakar Soumahoro, deputato italiano dell’alleanza Verdi-Sinistra

Info Francia

In data odierna Abubakar Soumahoro è preoccupato per il possibile arretramento da parte del futuro governo di Giorgia Meloni, in particolare sui diritti civili. Ma il deputato vuole condurre una battaglia legislativa su ciò che sa a memoria: sfruttamento attraverso il lavoro, discriminazione in un Paese dove la differenza non è sempre ben accolta. “L’Italia non è un Paese razzista, ma c’è il fenomeno del razzismo in Italia”, osserva. Tuttavia, non importa se sei bianco, nero, rosso, omosessuale, lesbico, musulmano, cristiano, non credente. In uno Stato laico, ci dovrebbe essere pluralità all’interno del dibattito pubblico e politico e all’interno del Parlamento stesso. Ma mi rendo conto che in Italia non siamo nella normalità.”

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Aboubakar Soumahoro, l’unico deputato nero nell’emiciclo, porterà la voce degli invisibili e delle minoranze. Lui, il migrante, difenderà il diritto a migrare, il diritto a lavorare dignitosamente senza mai dimenticare le parole della madre. “Vengo da una famiglia numerosa. Il consiglio che nostra madre ci ha sempre dato è di non voltare mai le spalle alle persone che esprimono un bisogno.“, affida Abubakar Soumahoro.

Ricorda una frase di sua madre: “La mia forza è ciò che ci ha detto: ‘La povertà non è solo povertà materiale, è anche povertà culturale e spirituale.‘”. Ed è quello che insegna suo figlio, che ogni volta che andava a manifestare, diceva di suo padre: “Papà, sarà libero!

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