Colesterolo: grandi margini di miglioramento nelle cure

Colesterolo: grandi margini di miglioramento nelle cure

Poiché in molti pazienti anziani con ipercolesterolemia, la terapia ipolipemizzante spesso rimane subottimale. In pratica, molti pazienti con malattia coronarica non raggiungono gli obiettivi delle linee guida per i livelli di colesterolo lipoproteico a bassa densità (LDL-C).

C’è un margine significativo di miglioramento nei trattamenti per il colesterolo alto

Questo studio suggerisce che, sebbene l’ezetimibe sia spesso efficace nel ridurre i lipidi non ottimali, il suo uso diffuso in combinazione con la terapia standard con statine può essere associato a una significativa riduzione del rischio cardiovascolare.

Lo studio ha seguito per più di 3 anni 111.954 partecipanti con un’età media di 69 anni (qui veterani) con malattia coronarica, documentata da angiografia coronarica e la cui risposta al trattamento ipolipemizzante era spesso non ottimale. Gli endpoint primari erano tassi di morte, infarto miocardico, ictus e rivascolarizzazione coronarica e potenziali riduzioni di questi esiti con una terapia ottimale del colesterolo. L’analisi rivela che:

  • Una revisione della dose delle statine e la potenziale aggiunta di ezetimibe hanno ridotto il rischio di morte ed eventi cardiovascolari

In modo clinicamente significativo: in altre parole, la revisione delle dosi di statine e/o l’aggiunta di ezetimibe hanno migliorato significativamente i risultati.

appositamente,

  • Al momento dell’inclusione, il 60% dei partecipanti era trattato con statine e lo 0,6% con ezetimibe;
  • Dopo 6 mesi, il 68% dei pazienti ha ricevuto una prescrizione di statina, ma solo il 53% assumeva dosi elevate;
  • Dopo 6 mesi, solo l’1,1% dei pazienti assumeva ezetimibe;
  • Dopo 4 anni, i tassi di morte, infarto miocardico, ictus e rivascolarizzazione coronarica erano rispettivamente del 22%, 5%, 2% e 15%;
  • Con una terapia ottimale con statine, le riduzioni assolute attese di questi tassi sono rispettivamente dell’1,3%, 1%, 0,2% e 2,3%;
  • Con il trattamento ottimale con statina + ezetimibe, le riduzioni assolute attese sono rispettivamente del 2%, 1%, 0,3% e 3,1%.
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I ricercatori hanno concluso che esiste un significativo margine di miglioramento nei trattamenti per l’ipercolesterolemia che rimane in questo gruppo di pazienti: è possibile ridurre ulteriormente il rischio di malattie cardiovascolari attraverso l’uso ottimale sia delle statine che dell’ezetimibe.

Ciò richiede un monitoraggio più regolare dei tassi.

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