Anche l’Italia e la Turchia evacueranno i loro cittadini

Anche l’Italia e la Turchia evacueranno i loro cittadini

Italia e Turchia cercheranno di evacuare i loro cittadini dal Sudan domenica, dove, secondo il ministero degli Esteri, sono in corso da più di una settimana combattimenti mortali tra esercito e forze paramilitari.

“Il governo sta mettendo in atto un piano di reinsediamento per mettere in sicurezza i nostri concittadini che si trovano attualmente in Sudan”, ha detto domenica a Tgcom24 il ministro di Stato per gli Affari Esteri Maria Tripodi.

L’informazione è stata confermata in un messaggio inviato dall’Unità di crisi del ministero agli italiani intrappolati nella capitale sudanese.

Lo afferma l’Unità di crisi in questo messaggio, riportato dall’agenzia italiana AGI: “Stiamo lavorando a un’opportunità di partenza da Khartoum, che potrebbe avvenire oggi, domenica 23 aprile”.

Ha aggiunto: “Il punto di raccolta sarà alle 12:00 presso la residenza dell’ambasciatore”, spiegando che questo processo di evacuazione è stato organizzato in collaborazione con il Ministero della Difesa italiano.

Anche turco

Anche Türkiye prevede di evacuare i suoi cittadini dal Sudan domenica. “È stato deciso il 23 aprile di garantire il ritorno dei nostri cittadini che si trovano in zone di conflitto via terra e di passaggio in un Paese terzo”, ha affermato il ministero in un comunicato stampa, senza ulteriori precisazioni.

“Anche i cittadini di paesi terzi che hanno richiesto assistenza sono stati inclusi nei nostri piani”, ha aggiunto.

e la Svizzera

A Berna, il Ministero degli affari esteri (DFAE) continua a seguire da vicino quanto accade in Sudan. La situazione di sicurezza instabile è una sfida importante. “La cellula di crisi sta esaminando attivamente tutte le opzioni di evacuazione”, ha scritto domenica mattina su Twitter Serge Bavaud, capo del centro di gestione delle crisi del DFAE.

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Dal 15 aprile, i due generali che sono al potere dal golpe del 2021 hanno iniziato una guerra spietata.

Le violenze, che hanno avuto luogo principalmente a Khartoum e nel Darfur (ovest), hanno provocato più di 420 morti e 3.700 feriti, secondo l’Organizzazione mondiale della sanità. Hanno sfollato decine di migliaia di persone in altri stati del Sudan o attraverso i confini in Ciad ed Egitto. Ciò ha portato alla mobilitazione di diversi paesi per evacuare i propri cittadini.

/ ATS

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