a Tenda, ancora incerta l'apertura del tunnel tra Francia e Italia

a Tenda, ancora incerta l'apertura del tunnel tra Francia e Italia
Secondo il quotidiano italiano, sono difficoltà tecniche la causa del nuovo rinvio delle consegne.
Illustrazione AFP

Recentemente si parlava di un'apertura nell'ottobre 2023, poi nel giugno 2024. La guida, un quotidiano italiano, parla ora di un nuovo ritardo di altri tre mesi. Il sindaco di Tenda non è arrabbiato.

Le Figaro Nizza

Jean-Pierre Vassallo non perde la pazienza. Sono ormai più di dieci anni che il sindaco di Tenda, cittadina delle Alpi Marittime adagiata a 815 metri di altitudine nella valle della Roya, attendeva di vedere stricto sinsu La fine del tunnel. Un tunnel di tre e duecento chilometri che porta il nome del suo comune e che dovrebbe collegarlo all'Italia. Una previdenza per i lavoratori frontalieri ma anche per gli operatori economici e turistici locali di entrambi i Paesi che contano sull'apertura di questo asse strategico per il loro business. Dal 2013 si parla di riabilitare il vecchio tunnel costruito alla fine del 19esimo secolo e per perforarne un secondo per consentire il traffico a doppio senso. Ma i ritardi si accumulano e le promesse di un'apertura imminente si dissolvono una dopo l'altra.

Dopo tanti disagi legati alle ditte italiane incaricate della realizzazione dei lavori, poi al devastante temporale Alex, i tempi hanno continuato a subire ritardi. Recentemente si parlava di un'apertura nell'ottobre 2023, poi nel giugno 2024. La guida, un quotidiano italiano, parla ora di un nuovo ritardo di altri tre mesi. Oppure un'apertura posticipata a settembre. Questa volta si tratterebbe di difficoltà tecniche. Insopportabile per l'assessore di Tenda. “Ora attacco il governo francese che paga, va ricordato, il 42% del progetto e che si lascia ingannare!si arrabbia. Ci condannano a morte, noi e le due valli (di Roya e Merveilles, ndr).”

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“Nessuno è più credibile”

Il sindaco cita come prova il recente insediamento nella sua città di cinque commercianti ai quali ha promesso che avrebbero beneficiato dell'afflusso di turisti italiani grazie al tunnel. «Abbiamo un ristoratore appena aperto, un parrucchiere, un fioraio, un'erboristeria e due attività rilevate da giovani. Per non parlare di un ristorante che aprirà all'inizio di febbraio. Tutta questa gente aspetta con impazienza questa apertura, ma no…”, lui spiega. Quest'ultimo è tanto più disilluso in quanto afferma di non avere informazioni sullo stato di avanzamento dei cantieri. “Tutto quello che so, lo imparo dalla stampa italiana”, si lamenta. E per aggiungere: “Nessuno è più credibile, è triste. Se sapessi quante persone mi hanno detto dal 2013 che sarebbero sicuramente morte prima di poter utilizzare il tunnel! Quella del 1882 fu costruita in dieci anni. E mi faranno credere che con i nostri mezzi e con i nostri tempi non è possibile andare più veloci di prima?

I “46 lacci”

Per Jean-Pierre Vassalo è urgente che lo Stato reagisca. Se a fine gennaio si dovrà tenere una riunione della commissione intergovernativa per fare il punto, il sindaco non si aspetta nulla da questo “massa elevata”. Interrogato sull'argomento, il prefetto delle Alpi Marittime Hugues Moutouh resta cauto. “Si parla del prossimo giugno. Non siamo sicuri di nulla, ma è una possibilità.”ha espresso martedì.

Secondo Jean-Pierre Vassalo, anche la senatrice delle Alpi Marittime Alexandra Borchio-Fontimp potrebbe avanzare una richiesta missione parlamentare in breve. Una soluzione attesa potrebbe essere l’apertura tutto l’anno della strada cosiddetta “46 tornanti”, che si snoda lungo il fianco della montagna da Tenda all’Italia, e che è aperta solo durante la stagione estiva. Nel periodo invernale il suo utilizzo è vietato per ragioni di sicurezza legate alle condizioni atmosferiche. “È la soluzione meno cattiva”assicura Jean-Pierre Vassalo.

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